Più atteso del 25 Dicembre; più pubblicizzato di 50 sfumature di grigio; più vissuto delle elezioni americane; Suicide Squad è arrivato nelle sale cinematografiche il 13 Agosto.
Ora, dopo due anni quasi di attesa, dopo aver raccattato ogni forma di video e immagine di anteprima dal web, e, soprattutto, dopo aver seguito il cast su ogni piattaforma social esistente, ci si aspetta di più, ma molto di più.
In uno scenario che oscilla tra il militare ed il government della Casa Bianca, una spregiudicata Amanda Waller (Viola Davis), ufficiale dell’intelligence, ha un piano volto alla difesa della Nazione. Reclutare i peggiori delinquenti richiusi nelle carceri di massima sicurezza per combattere gli attacchi terroristici mondiali orditi da Metaumani. La squadra sarà guidata dal colonnello dell’esercito Rick Flag (Joel Kinnaman).
Vengono così reclutati i cattivi Supereroi del film; una squadra suicida a cui non è data molta via d’uscita e a cui non interessa molto del genere umano. I villain selezionati nel peggio del peggio e fatti uscire dalle galere come fosse la bocca dell’inferno: Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), Capitan Boomerang (Jai Courtney), El Diablo (Jay Hernandez) Killer Croc (Adewale Akinnuoye-Agbaje), Katana (Karen Fukuhara), ciascuno con le sue prerogative letali, belve umane a fin di bene.
Tutti contro l’Incantatrice, interpretata da Cara Delavigne, antico spirito in grado di controllare il pensiero delle persone.
Una trama scontata, un cast stellare, personaggi incredibili. Come è stato possibile sbagliare il colpo? Loro ci sono riusciti!
Ma andiamo per ordine.
La pecca maggiore della pellicola targata DC Comics è sicuramente il montaggio. Come era già accaduto per Batman V Superman, anche qui si prediligono le scene d’azione, di lotta, sacrificando quelle funzionali alla storia e alla comprensione dei personaggi.
Il personaggio di Jocker, interpretato da uno straordinario Jared Leto, è stato confinato a mero ruolo aggiuntivo, inserendo nel prodotto soltanto alcune delle infinite scene girate dall’attore, per un totale di 15 minuti su 123 di durata del film. Era più presente nei trailer che nel film effettivo.
David Ayer, regista di Suicide Squad, ha preferito continuare quanto iniziato in Batman V Superman. L’intenzione era ricreare un film dai diversi toni stilistici, capace di passare da una scena ad un’altra in maniera repentina, di cambiare la ritmicità dell’ azione per creare un effetto cool, da cardiopalma; ma il reale risultato è stato un film che perde colpi, che si sgasa del tutto.
A differenza di Batman V Superman, in questo prodotto, assistiamo alla marcia in più che viene infusa dal personaggio di Will Smith, DeadShot, sniper d’eccezione e vero leader del gruppo, dotato di un unico tallone d’Achille, la figlia. Ottima anche l’interpretazione della psicopatica Harley Quinn di Margot Robbie, vera scoperta della pellicola. Capace di interpretare, allo stesso tempo, sia i risultati che soltanto un amore malato riesce a dare, sia di creare empatia con un personaggio atipico e squilibrato.
L’inserimento di Cara Delavigne, modella e tra i product placement della pellicola, si è invece rivelato fallimentare. Mia nonna, senza pretese, incanta un’intera famiglia a mangiare anche i piedi delle sedie a tavola con uno spettro recitativo di levatura maggiore.
La modella, invece, sembra essere dotata di una sola espressione, una sola intonazione e, onestamente, non fa nemmeno tanta paura.
Nota di merito anche per Viola Devis che sembra essere il vero villain della pallicola. Caparbia e glaciale nel suo personaggio, di incredibile intelligenza.
Da contraltare ad un prodotto che convince poco anche i bambini dell’asilo, c’è da registrare lo spettacolo da videogames a cui si assiste sul grande schermo: ottima fotografia, perfetta colonna sonora, qualche simpatica battuta che strappa il sorriso.
Si può concludere che, nel complesso, Suicide Squad è un film godibile per chi non è appassionato di fumetti e abbia voglia di due ore di sparatorie, ammiccamenti tra villain, teneroni da film romantici che vogliono sognare con Jared Leto e Margot Robbie.
Tuttavia, anche in questo caso, paradossale è l’attesa e le aspettative montate in due anni. I filmati di molte prime comunioni danno risultati maggiori con meno suspance.
Per intenderci!
Giovanna Montano