La storia di Calvin Klein è costellata da volti e campagne, da Kate Moss a Christy Turlington, ecco 52 anni di storia del Brand Americano

Storia di Calvin Klein - Neomag.

Il 28 dicembre 1967 due giovani newyorkesi, Calvin Klein Barry K. Schwartz, amici d’infanzia, fondano, con un capitale di 10.000 dollari, La “Calvin Klein Limited“. Klein assume la direzione artistica del progetto mentre Schwartz, che ha investito i capitali, gestisce il lato finanziario dell’impresa. Fin qui potrebbe sembrare una storia come tante altre.

Allora che cosa spinge a credere che la storia di un uomo che nel 1968, vendendo sei prototipi di abiti e tre di cappotti nella stanza 613 dell’Hotel York, sulla 7th Avenue di New York, ha creato dal niente un marchio di moda americano che ha letteralmente stravolto il Mondo?

La risposta non si trova né nei jeans, né nella rivoluzione delle mutande da uomo e da donna, né nei profumi che Calvin Klein ha firmato nei suoi molti anni di lavoro, ma nel potere di una fantasia che attraverso la sua prontezza ha cambiato l’America. E, di conseguenza, anche l’Europa. E lo ha fatto attraverso la rottura di quei codici che oggi risultano sormontati ma che allora rappresentavano questioni inavvicinabili.



Brooke Shields x Calvin Klein - Neomag.

I Jeans Indossati da Brooke Shields

Nel 1980 la foto della pubblicità dei suoi jeans indossati dalla quindicenne Brooke Shields, superstite dal successo televisivo del film Pretty Baby di Louis Malle, ha provocato uno scandalo globale. Lo slogan diceva: “Sai che cosa c’è tra me e i miei Calvins? Niente”.

ABC e CBS, le due più grandi catene televisive di quell’epoca, rifiutarono addirittura di mettere in onda gli spot. La rivista Vogue rifiutò di stampare la pubblicità, gli articoli dei quotidiani gridarono all’oscenità, l’attivista femminista Gloria Steinem dichiarò una denuncia e il gruppo di Donne contro la pornografia assegnò a Calvin Klein il premio Pig of the Year (maiale dell’anno).

Anni dopo, in un libro autobiografico, lo stesso Calvin Klein ha affermato:

«Io sono sempre stato un anticonformista. Agisco d’istinto. Ho sempre cercato di creare cose che provocano pensieri e sentimenti erotici. Come ho sempre amato il rischio spingendo le mie visioni senza interessarmi se il mondo fosse pronto o meno (…) Quando ho lanciato i miei jeans, decisi di rivolgermi alle persone che non avrebbero chiesto scusa per le loro scelte. Persone che, come James Dean, erano ribelli, con o senza causa».

Grazie allo scandalo globale i jeans Calvin Klein ebbero un successo planetario, fino a non essere considerati più “pantaloni da lavoro o per il tempo libero” ma parte integrante del guardaroba maschile e femminile.

Le Mutande di Calvin Klein

Poco dopo arrivò il secondo grande scandalo che ha segnato la storia di Calvin Klein. Nel 1982 un cartellone gigantesco, apparve a Times Square. Rappresentava un uomo in mutande bianche fotografato contro un muro in una classica casa. La foto ritraeva il corpo statuario dell’atleta olimpionico Tom Hintnaus.

Per molti fu uno shock, pari per grandezza all’intoppo che si creò nel traffico a causa della curiosità degli automobilisti, occupati più a osservare l’immagine che alla guida del veicolo. Il giorno seguente, la stessa fotografia era attaccata su tutti gli autobus di New York.

«L’immagine era talmente sensuale che la gente strappava i pannelli dalle fiancate degli autobus. Sono venuti a dirmi, preoccupati, che avremmo dovuto pagare i danni. Forse 500 dollari per ogni autobus. Risposi che avremmo pagato…», riaffiora Klein.

Il successo degli slip Calvin Klein con il taglio a Y, che rendevano più confortevole l’intimo maschile, fu immediato perché rendeva sexy un capo di abbigliamento che, fino ad allora, era destinato a rimanere nascosto. Persino i ragazzi dell’Hip Hop iniziarono a far uscire l’elastico con il marchio dai loro jeans.

Tom Hintnaus x calvin Klein - Neomag.

L’incontro tra Hintnaus e Klein

Si racconta che Klein incontrò Hintnaus per strada a Los Angeles e lo propose a Bruce Weber per il lancio della linea intimo uomo. Weber, eccellente fotografo costruttore di immagini dell’America wasp, non perse l’occasione. Portò collezioni, stilista e modello a Santorini, mise Hintnaus contro il muro di una casa bianca e con quell’immagine trasportò l’immaginario della cultura gay nel mondo dei maschi eterosessuali americani. Nacque così il metrosexual, una tendenza sociale di comportamento maschile che sarebbe arrivata alle persone dieci anni dopo.

Mark Wahlberg x Calvin Klein - Neomag.
Mark Wahlberg x Calvin Klein - Neomag.

Storia del marchio Calvin Klein

Questi sono soltanto due esempi di come la moda di Calvin Klein ha intaccato sul costume e sulla cultura occidentale che, dagli anni Settanta a oggi, ha avuto cambiamenti radicali.

53 anni di storia che hanno visto il passaggio di tutte le modelle icone del tempo, come Rosie Vela, Patti Hansen, Lisa taylor, Beverly Johnson, Janice Dickinson, Sean Casey, Christy Turlington, Kate Moss, Josie Borain, Natalia Vodianova. Anche un giovanissimo Mark Wahlberg, oggi super attore hollywoodiano, alla fine degli anni Ottanta, è stato testimonial proprio di quelle mutande scandalose dell’inizio del decennio che attraverso quell’immagine lo ripulì dalla reputazione di rapper dannato che si chiamava Marky Mark.

Potremmo parlare di tutta la costruzione dell’immagine che riguarda i profumi. Che, a partire dai nomi, Obsession ed Eternity hanno annunciato quel mondo sensuale-erotico quotidiano che Klein ha cercato di raccontare con la sua moda riformista nelle linee e ribelle nelle intenzioni.

La storia di Calvin Klein, come brand, riassume la storia americana (e non solo di quella della moda) degli ultimi decenni. Influenza così profonda che sembra quasi averla plasmata a sua immagine e somiglianza.