Che lo si ami o lo si detesti, che lo si desideri lo si condanni, non si può negare che l’Aperol Spritz ha il suo fascino

Aperol Spritz - Neomag.

L’Aperol Spritz è una bevanda tipicamente italiana e si è guadagnata il trofeo di uno dei cocktail più famosi al mondo.

Le serate estive, i tramonti italiani sono illuminati dal bagliore arancione degli Spritz, ed è difficile trovare un bar, una piazza o una spiaggia italiana che non lo serva. Caratterizzato da un colore immediatamente identificabile, il tipico rosso aranciato, Aperol è un liquore veneto. Combinato con acqua gassata, del prosecco, un pò di  e una fetta di arancia, costituisce il classico cocktail Aperol Spritz.

In Italia è in voga da oltre 100 anni e solo di recente ha deliziato anche le papille gustative del resto del mondo. Ora, attraverso immense campagne di marketing, viene celebrato a livello globale come una bevanda di unità, segnalato dal suo slogan inequivocabile “Insieme gioiamo“. Questa enfasi sullo spirito di comunità allude alla storia dell’Aperol Spritz che può essere fatta risalire ai primi anni del XIX secolo.

La storia del drink risale al crollo dell’Impero napoleonico nel 1815, quando un vuoto di potere in tutta Europa lasciò le restanti superpotenze del continente a lottare per occupare le terre perse dalle forze francesi. Le regioni settentrionali italiane della Lombardia e del Veneto caddero nelle mani dell’Impero asburgico austriaco e alla fine dell’anno i suoi soldati si erano stabiliti comodamente nel loro nuovo territorio. Tuttavia, l’adattamento allo stile di vita a sud del loro confine si è rivelato difficile, soprattutto per quanto riguarda le abitudini di consumo degli italiani. Più abituati a vini più leggeri e meno alcolici, i palati austriaci erano sensibili ai sapori forti e corposi delle vigne soleggiate d’Italia. In poco tempo i soldati trovarono un modo per assaporare questi sapori più audaci chiedendo uno spruzzo di acqua naturale nel loro vino, o come lo chiamavano in tedesco, “ein Spritzer“.

La storia del drink

Ben presto lo “Spritzer” dell’acqua naturale fu sostituito dall’acqua gassata e all’inizio del XX secolo al vino subentrarono liquori e distillati. Entrano così in scena i fratelli Barbieri, Luigi e Silvio che si sono messi all’opera per inventare un nuovo liquore. Presero spunto dall’unione di questa continua moda del bere, delle vacanze in Francia e degli aperitivi per creare il loro prodotto. Lavorarono così su una ricetta per 7 anni e, nel 1919, all’Esposizione Universale di Padova i fratelli esposero Aperol. Il nome di Aperol Spritz è quindi un cenno alle influenze internazionali nella creazione di quello che oggi è un cocktail acclamato a livello internazionale. “Aperol” è uno spin off del termine francese “Aperitivo” (adattato in italiano come “Aperitivo”), che descrive il rituale di lunga data di bere prima di cena per stimolare l’appetito. Nel frattempo, “Spritz” allude alla creazione involontaria da parte dei soldati austriaci di una nuova bevanda mista servita nei bar italiani.

Storia di Aperol Spritz - neomag.

Il rituale dell’aperitivo

Con i suoi legami inestricabili con il rituale dell’aperitivo dopo il lavoro, l’Aperol fu inizialmente commercializzato come un liquore del tempo libero raffinato, ma il suo prezzo relativamente basso lo rendeva un’aggiunta ottenibile ai costumi bevitori e sociali dell’Italia moderna.

Oggi, l’accessibilità economica di Aperol è una priorità costante ed è forse un altro motivo dell’onnipresenza di Aperol Spritz nei bar di tutto il mondo. Tuttavia, mentre Aperol è un piacere generale per la folla, alcuni frequentatori di bar possono essere individuati decisamente Spritzless. Molti che non amano la sua dolcezza intensa e il gusto agrumato audace, si lamentano della sua mancanza di complessità rispetto ad altri liquori. Ma analizzare troppo l’Aperol Spritz significa perdere del tutto il punto.

Il cocktail stesso è sinonimo di piacere accessibile e del concetto di La Dolce Vita che divenne così influente nei centri urbani dell’Italia degli anni ’50. Aperol Spritz non è una bevanda complessa e non vuole esserlo. Piuttosto, fa appello alle masse e non richiede un palato allenato o sofisticato per stuzzicare sapori intricati. Un drink unico per momenti altrettanto unici.