Il 19 Settembre di ogni anno a Napoli ricorre la festa di San Gennaro. Ma non si festeggia solo nel capoluogo partenopeo
Ed anche questa mattina San Gennaro, patrono della città di Napoli ha fatto ‘o miracl‘. Ogni 19 Settembre infatti, quello che si ritiene sia il sangue del Santo conservato in un’ampolla, passa dallo stato solido a quello liquido, e si acclama al prodigio religioso. Quella della liquefazione del sangue di San Gennaro quindi, è una tradizione che aleggia tra religione, mistero, scienza e folklore. Il rispetto per questo Santo va al di là di qualsiasi cavillo religioso. San Gennaro o San Gennà, per ogni napoletano è quasi un amico, un confidente fidato. Amato, osannato quasi come se fosse una star di You Tube. Ma se necessario, anche odiato.
Cosa accde se il Sangue di San Gennaro non compie il Miracolo
Infatti se San Gennaro, un 19 Settembre qualunque, dovesse decidere di non eseguire il canonico spettacolo del Miracolo, allora lì pronte davanti a lui, ad inveirgli contro ci sono le cosiddette ‘parenti di San Gennaro‘. Un gruppo di donne, che pur non rivendicando alcun legame di parentela con il Patrono, sedute nelle prime file del Duomo di Napoli, si fanno portatrici di culti antichi.
Sono pronte (forse anche a malincuore) ad inveire contro il Santo, qualora non dovesse fare il miracolo. E questo, quindi, affinché sia scosso dalle ingiurie, si decida a farlo. Un amore per questo Santo rockstar, che è fatto di devozione che diventa sacrilegio, di preghiere che diventano esultanza, di cordoglio che diventa gioia.
La storia di San Gennaro
Ma la storia di San Gennaro, si mescola inevitabilmente con la la storia, la cultura ed il folklore della città di cui è Patrono. I napoletani che negli ultimi 150 anni, si sono mossi nei grandi flussi migratori del ‘900, hanno portato con sé, insieme alle loro valigie, questo grande bagaglio di tradizioni. Una tradizione che poi si è piantata ben salda, nei luoghi in cui i napoletani hanno deciso di vivere e lavorare. L’America, e in particolar modo New York, ne è un esempio lampante.
La Grande Mela, annovera tra i suoi quartieri uno tutto italiano (possiamo permetterci di dire anche tutto napoletano), si tratta di Little Italy. Ebbene, oltreoceano in questo quartiere, la festa di San Gennaro è sentita forse più che a Napoli stessa. Tra parate, musica, majorettes e mangiatori di polpette, da circa 91 anni per le strade di Little Italy si svolge la ‘San Gennaro Feast‘. Una festa attesa non solo dagli italo-americani, ma anche da newyorkesi e turisti che, ogni anno a Settembre, si riversano in una piccola Napoli, che in quei giorni diventa il vero paradigma della fusione culturale.
Devozione sicuramente, ma anche musica e tanta festa che coinvolge circa 1 milione di visitatori, che quest’anno festeggiano dal 14 Settembre, fino al 24 Settembre. Il merito di questa festa e del fatto che sia diventata così sentita, forse è da attribuire anche al comitato “Figli di San Gennaro” che, dal 1996 a oggi, si occupa dell’organizzazione in un armonico mix di sacro e profano (potete visitare il sito del comitato cliccando QUI).
La festa di San Gennaro
La festa si svolge tra palchi musicali e bancarelle, con le tante leccornie della tradizione culinaria partenopea, che fanno da sfondo al busto di San Gennaro portato in processione da Canal Street a Mulberry. Alla processione seguono bande in festa, carri colorati e majorettes, ed il Grand Marshal (quest’anno è l’attore e regista italo-americano Chazz Palminteri).
Insomma, questa festa è diventata negli anni una delle maggiori feste italo-americane degli States, pur non essendo nata negli Stati Uniti d’America. In un mash up di religione, profano e folklore è diventata una subcultura pop che unisce in sé oltre che gli elementi di due culture, quella Americana e quella Napoletana, anche un mezzo per rivendicare in un paese che non è quello delle proprie origini, un identità e quindi riconoscersi in essa.