Sulle passerelle viene messa in scena una vera ricerca di archivio delle collezioni dalla storia del loro brand: ecco perché il vintage è la nuova moda
Sempre più stilisti ricorrono alla cosiddetta “moda d’archivio”. Sulle passerelle vengono messi in scena dei veri e propri revival delle collezioni che hanno fatto la storia del loro brand: ecco perché il vintage è la nuova moda.
Anche le case di moda più famose hanno capito che, al giorno d’oggi, “vintage è bello”, soprattutto per le nuove generazioni. La ricerca di capi d’archivio, veri e propri capisaldi dei marchi di stile più famosi, è un trend che sembra diffondersi sempre più. Il mercato del vintage e dei capi firmati “second hand” è ormai un must, soprattutto per coloro che non apprezzano gli effetti del consumismo e dello shopping sfrenato sull’ambiente. Dare nuova vita a pezzi di qualità è la vera moda, al momento, e gli stessi stilisti stanno trovando il modo di investire in questo nuovo mercato.
Lo ha dimostrato Gucci con la nuova sfilata che ha presentato la collezione Autunno-Inverno 2023, dov’è apparsa una nuova versione della classica borsa Horsebit. Riattualizzata con nuovi e vivaci colori, la borsa è tornata alla ribalta come non mai tanto che, anche la sua versione classica del 1995, ha visto triplicare il suo valore, dopo la sfilata. Anche altri grandi firme come Dior, Prada o Anna Demeuleemester stanno facendo della ricerca d’archivio una moda. Demeuleemester, infatti, di recente ha riportato in passerella il suo iconico top di piume anni ’90, rivisitato per l’occasione.
I brand che investono nel vintage
È così che le case di moda stanno ricorrendo ai pezzi d’archivio per fare moda ma, non solo: molte di loro hanno deciso di investire in delle vere e proprie piattaforme di rivendita vintage. Questi capi, quindi, potrebbero essere presto messi in vendita dagli stessi brand facendo, così, concorrenza ai molti store. L’impresa, però, pare non sia affatto facile a causa delle difficoltà incontrate dagli stilisti nel mantenere degli archivi che contengano tutte le loro collezioni passate. Nonostante gli ostacoli, però, brand come Gucci sembrano realmente intenzionati ad investire concretamente nella vendita dei loro pezzi d’archivio, abbracciando una nuova moda più attenta e consapevole nella produzione e nei consumi.
Sara Iacono