Hai già visto il reboot di Gossip Girl? Noi lo abbiamo fatto e sappiamo già dirvi cosa funziona e cosa invece ci fa sentire la mancanza di Serena e Blair

Reboot di Gossip Girl - Neomag.

Dopo tante peripezie, dopo averlo a lungo desiderato, agognato e anche desiderato è finalmente arrivato il reboot di Gossip Girl.

A quanti di noi mancava sentire XOXO, “baci baci”, ossia l’inconfondibile saluto della voce più pettegola di Manhattan? Coì torna nelle nostre vite il Gossip, con un sequel altrettanto glamour che racconta le vicende dei ricchi liceali dell’Upper East Side. Ma qualcosa, almeno per noi di Neomag, sembra stonare, come se non fosse ben amalgamata con tutto il resto. Certo qualcosa funziona, è chiaro, ma qualcos’altro sicuramente risulta essere stridente. Abbiamo guardato i primi episodi messi in onda e abbiamo deciso di stilare una sorta di Vademecum analizzando 3 pro e 3 contro del reboot di Gossip Girl.



Iniziamo dai PRO

1. Il tocco Glamour

Sicuramente nel nuovo Gossip Girl quello che non delude è lo stile. Julien (aka Jordan Alexander) è l’ape regina/influencer della scuola, circondata da assistenti con look fotocopiato dal suo e con memoria fotografica degna di un robot, ma è la visione d’insieme del gruppo che funziona. Griffatissimi e disinvoltamente eleganti.

2. L’effetto nostalgia

Il successo del primo GG ha sicuramente reso necessario un sequel. Resta infatti vincente l’idea d’inserire come docente un’ex alunna (Rebecca Sherman), perché crea un legame con la serie passata. Anche disseminare indizi sul futuro dei personaggi, come lo status di potere di Nate (Chace Crawford) o la carriera di scrittore di Dan (Penn Badgley), gioca un ruolo fondamentale per attingere alle glorie del passato e creare un solido ponte con il presente.

Reboot di Gossip Girl - Neomag.

3. I nuovi espedienti narrativi

Tra gli spunti più riusciti della nuova serie sicuramente ne spiccano due: il rapporto di amore/odio tra Julien e la sorellastra Zoya e affidare la pettegola voce narrante agli insegnanti. Le prime sono unite dall’eredità della madre ma divise dallo stato sociale, i secondi, invece, vogliono giocare ad armi pari con gli studenti utilizzando i social come boomerang contro di essi.

Serena e Blair - Neomag.

Ecco i CONTRO

1. Nessuno come Serena

Diciamocelo subito: nessun personaggio può essere paragonato al passato. Soprattutto se l’intenzione è paragonare il musetto imbronciato di Blake Lively allo sguardo sbruffone di Jordan Alexander. Ai tempi la biondina aveva già il cosiddetto “X factor” e ha saputo dare al personaggio di Serena una connotazione iconica fin da subito. La signorina Julien sembra invece avere ancora un bel po’ di strada davanti.

2. La presenza di lovestory prevedibili

Al giorno d’oggi nulla fa scalpore. Figuriamoci un cunnilingus nello spogliatoio di un locale o qualche bacetto a tre sul divano in corridoio scambiato tra i protagonisti. E anche il romanticismo, i gesti eclatanti e le follie d’amore sembrano essere distanti anni luce da Chuck Bass.

Gossip Girl 2 - Neomag.

3. Rischio di parodia social

Nel 2007 tutto era nuovo. Gossip Girl non era politicamente corretta e, soprattutto, raccontava in un teen drama nuovo le sfaccettature dell’Elite di Manhattan. Oggi, invece, provare ad essere “cattivi” o “meschini” nell’epoca del politicamente corretto è un’impresa degna di “Mission Impossible” perché si deve far attenzione a schivare argomenti sensibili. Inoltre raccontare i capricci e gli eccessi degli adolescenti ricchi e viziati dà l’impressione che i protagonisti diventino le caricature di se stessi. Così espliciti e basici da risultare prevedibili e ridicoli.