Il Nome di Pablo Escobar è diventato una garanzia di successo
Cinema, tv, internet. Non c’è mezzo che non racconti, celebrandola, la storia del più grande narcotrafficante colombiano, il più noto e ricco di sempre.
Conosciuto come Il Re della cocaina, è considerato come il criminale più ricco della storia, con un patrimonio stimato di 30 miliardi di dollari nei primi anni novanta.
Arrivato al cinema qualche settimana fa il film Escobar, che ha consacrato l’italianissimo Andrea Di Stefano come regista mondiale.
Pablo Escobar al cinema con il film Escobar
Non un biopic convenzionale, non il classico film che ti aspetteresti per un personaggio del genere. La scelta di affidare l’interpretazione del popolarissimo colombiano al magistrale Benicio Del Toro è stata sicuramente l’intuizione più azzeccata per costruire un film che, altrimenti, non avrebbe avuto ragion d’essere.
La pellicola punta ad esaltarne il ruolo di pater familias che ha tutto sotto controllo, di grande capo al quale i suoi sottoposti obbediscono ciecamente, e di grande stratega politico.
In inglese il film è accompagnato dal sottotitolo Paradise Lost, che aiuta a comprendere le reali intenzioni del prodotto.
Il protagonista, infatti, dovrebbe essere Nick (Josh Hutcherson) e la sua storia d’amore con Maria (Claudia Traisac), ma in questo modo la pellicola avrebbe potuto chiamarsi anche Amore e Tormento e non sarebbe stato distribuito neanche in 6 sale cinematografiche.
La storia di Pablo Escobar nella serie tv Narcos
Altro fattore che ha permesso di accrescere la fama del Re della Cocaina è la serie Tv, in onda su Netflix, Narcos. Anche quest’ultima racconta vita, morte e miracoli di don Pablo Escobar.
A differenza del film, la serie tv mostra la true story del colombiano, stimolando da subito la curiosità anche del più inetto consumatore di audiovisivi verso un personaggio di cui abbiamo sentito più volte parlare.
Sia la serie che il film puntano a far notare quanto Pablo Escobar fosse l’unico criminale al mondo ad essersi avvicinato allo status di vera e propria icona popolare.
Status che viene ampiamente sfruttato oggi, avendo reso il noto criminale una star dei giorni nostri.
Non c’è bambino, persona, anziano che non conosca la tipica frase ‘Planta o plomo’.
Il boss spietato dall’aria paciosa, l’uomo che per un certo periodo è stato considerato dai colombiani una sorta di ‘Robin Hood’, grazie anche alle sue memorabili distribuzioni pubbliche di denaro, è stato l’unico trafficante capace di suscitare sentimenti del tutto contrastanti all’interno del proprio paese, creando fortissime divisioni.
L’idolo di Pablo Escobar sta tornando anche nel 2016, più forte di prima, ripercuotendosi anche tra gli spettatori che, tra un plaid e una tazza di thè caldo, su un divano, degni soltanto di guardare i Simpson, aprono la porta al pizzaiolo gridando ‘Plata o Plomo’. Non è difficile poi comprendere perché certi individui siano ora internati.
Tuttavia, la domanda che oggi non tarda ad arrivare è: Quanto può essere considerata corretta l’effettiva consacrazione di Pablo Escobar ad idolo e re della Colombia?