Napoli photo project è il progetto fotografico di Giuseppe Divaio che mostra la Napoli più vera attraverso hli occhi di chi la vive
Napoli Photo Project è un progetto fotografico che nasce da un’idea di Giuseppe Divaio. L’intento è quello di raccontare la città di Napoli attraverso i suoi occhi per mostrarla al mondo.
Giuseppe Divaio ha un concept ben definito che riesce a declinare alla perfezione nelle sue fotografie. Vuole mostrare a più persone possibili Napoli, quella reale, quella della sua gente, quella che fa innamorare chiunque abbia la possibilità di visitarla e che i media non mostrano quasi mai.
Così, attraverso le sue fotografie, #napoliphotoproject è arrivato in quasi tutto il mondo. L’anima di Napoli traspare vivida dalle foto, elimando i soliti, seppur sempre meravigliosi scatti, con qualcosa di nuovo e unico, la ‘Napoli vera’.
Due volte Suggested User per Instagram
Nel 2013 e nel 2016 Instagram nota le foto di Napoli Photo Project e lo inserisce tra i ‘Suggested User’ (utenti suggeriti), scegliendolo tra 150 milioni di contatti da tutto il mondo. Definisce le foto ‘fantastiche’ e l’account “… da prendere come modello su instagram.”
Attualmente Napoli Photo Project è seguito, con interesse, da migliaia di followers da tutto il Mondo diventando un vero fenomeno sociale.
Abbiamo così chiesto a Giuseppe, colui che è dietro la macchina da presa e ha dato vita a tutto, di scambiare due chiacchiere con noi.
Ciao Giuseppe, il tuo profilo Instagram @napoliphotoproject è molto seguito e ha bellissime fotografie di una Napoli non proprio da cartolina. Come nasce il progetto ‘Napoli Photo Project’?
Napoli Photo Project nasce nel 2013. L’idea era quella di mettere in unico contenitore tutte le storie che trovavo in giro per la città.
Fotografo da molto prima, ma questo è stato effettivamente il progetto sul quale ho plasmato tutto il mio lavoro attuale.
Le tue foto hanno tutte un concept ben definito, esprimono tutte i volti di una Napoli autentica. Qual è il tuo volto preferito?
Non c’è in realtà un volto che preferisco. Sono in parte affezionato a tutti i volti di questa città. Mi piace molto pensare ad esempio come possono essere le vite delle persone che fotografo nei loro momenti di normalità. Mi piace provare ad immaginare cosa si nasconde dietro la punta del loro naso. E’ evidente la mia passione per il volto popolare della città, che poi credo sia quello che meglio rappresenta Napoli.
Una delle poche città Europee dove ancora è possibile sentire certe, antiche, sensazioni.
Napoli Photo Project, nel 2013, è stato inserito tra i Suggested User di Instagram, scelto tra altri 150 milioni di contatti. E’ cambiato qualcosa per te da allora?
Napoli Photo Project è stato scelto da Instagram due volte. Nel 2013 e nel 2016. Da allora è cambiato sicuramente qualcosa dal punto di vista lavorativo. Il mio è un lavoro che all’apparenza può sembrare semplice, ma è esattamente l’opposto. I sacrifici sono tanti, però con il lavoro e l’applicazione si possono ottenere anche anche tante soddisfazioni. Come è successo a me.
Le tue foto raccontano una storia, seguono un racconto, oppure ti lasci ispirare da quello che vedi?
Quello che vedo e che vediamo nasconde in genere un racconto. Ogni cosa, ogni posto, ognuno di noi, ha qualcosa da raccontare.
Io non faccio altre che ascoltare. E’ quella la mia ispirazione.
Instagram, da sempre, è la piattaforma della costruzione. Tutti mostrano chi vorrebbero essere e non chi sono davvero. Come sei riuscito a integrare il tuo profilo così vero?
Premetto che Instagram è un posto che non mi piace, proprio per i motivi di cui parlavi. Per quanto mi riguarda mantengo una linea di verità per scelta. Le mie foto rappresentano la mia personalità, ci lavoro da tanto tempo. Ho sempre avuto la consapevolezza che non si può piacere a tutti, e non mi sono mai sforzato di farlo. Questo forse mi permette di concentrarmi sul mio punto di vista, mi ritengo fortunato ad avere gente che lo apprezza.
Con le tue foto Napoli è arrivata in quasi tutto il mondo. Senti una responsabilità nei confronti della città?
Non sento responsabilità nei confronti della città. Il mio rapporto con Napoli è stato sempre onesto, l’ho mostrata sempre per quello che è nel bene e nel male, che purtroppo non dipendono solo da me. Però la amo moltissimo.
Ad oggi, secondo te, Napoli Photo Project è più un fenomeno sociale o rispecchia ancora il progetto che avevi in mente?
Ad oggi è andato molto oltre quello che avevo in mente. NPP mi ha dato la possibilità di farmi conoscere anche all’estero. Oggi sono nel pieno di una metamorfosi e sto, ad esempio, concludendo un progetto cinematografico con Roberto Saviano per la INDIGO Film, dove ho avuto la responsabilità di essere regista. Se me lo avessi chiesto 10 anni fa ci saremmo fatti una risata. Però la vita non mi ha regalato niente, ho lavorato moltissimo per arrivarci.
Se dovessi dare un consiglio ad un giovane fotografo alle prime armi, quale sarebbe?
Guarda non mi piace dare consigli, ho fatto tante scelte sbagliate e non credo di esserne all’altezza.
Però posso dire che lavorare sulla nostra creatività, e valorizzare le nostre idee, può essere molto importante per migliorare le nostre vite. E poi lavorare , tanto lavorare!