Designer, imprenditore, amico, visionario, uomo, marito. Virgil Abloh era tantissime cose. Si è spento ieri sera a 41 anni, dopo aver combattuto per due anni con una rara forma di cancro al cuore. Abloh è stato un grande rivoluzionario in grado di ridefinire il ruolo di direttore creativo di un brand. In molti lo definivano il Re Mida della moda, poichè tutto quello che toccava si trasformava in un’incredibile successo.

Dopo avere studiato Ingegneria civile, nel 2003 conosce Kanye West: sarà lui a disegnare il merchandising della star del rap americano. La loro diventerà un’alleanza fuori dagli schemi, capace di rompere tutto ciò che era già stato visto. Il CEO della maison Fendi, Michael Burke , ha così ricordato i tempi: «Rimasi davvero impressionato dalle novità che portarono in studio, erano dirompenti nell’accezione migliore del termine» disse «Virgil era in grado di creare un linguaggio nuovo per reinterpretare la tradizione. Da allora ho sempre seguito la sua carriera». 

La carriera di Virgil Abloh

Nel 2013 Abloh lancia a Milano Off-White diventando in breve tempo un brand di culto. Nel 2015 figura tra i finalisti dell’LVMH Prize per approdare nel settembre di quell’anno alla fashion week di Parigi con una linea donna mentre nel 2016 disegna una collezione maschile, Don’t cut me off, ispirata a Lucio Fontana. Da quel momento in poi i millennial impazziscono per lui e per il suo brand.

I tessuti utilizzati, lo stile e oversize, tutto tra le sue ma diventa oggetto di desiderio. Altro fenomeno è stata la sua collaborazione con Ikea. Nel 2018 diventa direttore artistico della collezione uomo di Louis Vuitton continuando la sua ascesa inarrestabile. A Luglio LVMH è diventato il maggiore azionista di Off-White con una quota del 60% mentre ad Abloh era stato chiesto di occuparsi di al settori del gruppo.

La scomparsa di Abloh

L’annuncio della morte di Virgil Abloh è avvenuto ieri sera su Instagram.

«Per oltre due anni, Virgil ha combattuto valorosamente una forma di cancro rara e aggressiva, l’angiosarcoma cardiaco. Ha scelto di sopportare la sua battaglia in privato sin dalla sua diagnosi nel 2019, sottoponendosi a numerosi trattamenti impegnativi, il tutto mentre guidava diverse istituzioni significative che abbracciano moda, arte e cultura» scrive la famiglia sul social network.

Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio di star, designer, creativi di tutto il mondo che, in ultimo, hanno voluto salutare un uomo che sicuramente ha rappresentato al meglio il nuovo millennio.