Scopriamo cosa sta accadendo durante questa Settimana della Moda di Milano: da Fendi, a Gucci, fino a Moschino
Siamo quasi giunti alla metà della Settimana della Moda di Milano. Scopriamo cosa sta accadendo sulle varie passerelle:
- Da Fendi, Silvia Venturini Fendi, esce per la prima volta in passerella senza Karl Lagerfeld.
- Alessandro Michele porta in passerella il ‘tutto’ dei suoi ultimi e rivoluzionari anni in Gucci, con una nevrotica riflessione sulla rappresentanza di noi stessi.
- Da Moschino una macchina del tempo ci porta indietro nel boom economico degli anni ’80: tra Tata Francesca, giochi a premi e cotonature senza alcun limite.
Una sfilata che risente di un sottile velo di tristezza nell’aria. Non per la collezione proposta, ma per la mancanza che tuona prepotentemente nel backstage e tra gli invitati nel front row. Per la prima volta Silvia Venturini Fendi esce in passerella senza Karl Lagerfeld. La casa di moda italiana, omaggia il designer scomparso, con una proiezione a fine sfilata, tra la commozione delle modelle e dei presenti nella sede di Via Andrea Solari. Nel video, mentre disegna un bozzetto di se stesso negli anni ’60, il couturier dice:
“Avevo un cappello di Cerruti, degli occhiali scuri e i capelli lunghi. Una cravatta lavallière, una giacca Norfolk, pantaloni alla francese, stivali e una borsa. Era il 1965”.
Mentre Silvia Venturini Fendi dichiara:
“Sono profondamente addolorata dalla perdita di Karl e profondamente commossa per la sua costante attenzione e per la sua perseveranza fino alla fine”.
Per la sua ultima sfilata il duo di designer, propongono delle silhouette semplici, ma allo stesso tempo maestose. Ridisegnando le linee del copro femminile aggiungendo però rigore, pulizia, ricchezza e rispetto delle proporzioni. L’over non è mai troppo over, le linee slim non sono mai eccessivamente slim.
Un’attena analisi degli archivi della casa di moda italiana, riletti in un contemporaneità assoluta. La palette di colore tenue, calda, riprende tutti i colori della terra: marrone, beige, ocra e il luminoso giallo finale, indossato dalla bella Gigi Hadid. C’è anche qualcosa di Karl Lagerfeld sulle modelle: gli altissimi e bianchi colletti inamidati, rigorosi e chic. Concreti e alti o semplicemente ricamati. Che sia una sua firma subliminale? Chissà.
Che si dica esplicita o meno come atteggiamento, la sfilata di Gucci by Alessandro Michele è sempre una delle più attese. In questi ultimi anni, la casa di moda fiorentina, sotto la direzione del nuovo designer, ci ha sempre lasciati tendenzialmente di stucco. Che sia per le le provocazioni proposte o per gli azzardi stilistici. Una cosa è certa Alessandro Michele ha riportato Gucci alle vette, elevando il marchio tra quelli più venduti al mondo.
Quest’ultima sfilata vuole essere un po’ il resoconto degli ultimi anni di lavoro e di rivoluzione di Michele. Il designer porta in passerella prepotentemente il TUTTO. Il tutto dei suoi personali archivi, riproposto in una magistrale opera di styling. E’ una libera interpretazione dell’osservazioni di se stessi e del proprio io. Non a casa la presenza in passerella di un oggetto feticcio, la maschera. La maschera come metafora di voler essere ciò che si decide di essere, senza pensarci troppo su. Ecco quindi che la sfilata di Alessandro Michele diventa il manifesto della libertà assoluta di essere noi stesso. Con o senza maschera… a voi la scelta.
Viaggio nel tempo con Jeremy Scott che ci catapulta in un enorme gioco a premi, che vuole celebrare la Tv degli anni ’80, ma no solo. In questa sfilata di Moschino troviamo tutto lo sfarzo, il boom economico e lo sfacciato potere dei soldi degli anni ’80. Un boom economico di cui ormai si sente quasi la nostalgia, sopraffatti da una depressione economica che ha tanto ridimensionato il potere d’acquisto.
Così le modelle sfilano sfacciate su una passerella scenografica, tra Ferrari e tanti altri oggetti del lusso, premio di pochi fortunati. E le modelle sono: Irina Shayk, Bella Hadid, Stella Maxwell, Kaia Gerber e Jourdan Dunn. Nel rispetto DNA del designer e della casa di moda italiana, questa è la più esagerata della collezioni: cotonature alla Tata Francesca, paillettes, colori, raso, maniche a palloncino, make-up da palcoscenico.
Divertente, irriverente, provocatoria. Solo come Moschino sa essere.