Qualcuno la definisce estetica Barbiecore altri Pinkmania, il fatto resta uno però: Tutti si vestono di rosa. Ma perchè?
Basta entrare su instagram, guardare una rivista di Moda per rendersi conto che tutti si vestono di rosa. Dalla Moda alle attrici, dalle passerelle alle serie tv, la Pinkmania è ovunque.
Qualcuno la definisce anche estetica Barbiecore, tra abiti rosa, lustrini e una solita ispirazione Y2K. Ma come mai? Analizziamo tutto nel dettaglio.
La diffusione del Rosa
Il rosa rappresenta perfettamente i dettami della cultura pop moderna, uno stile che riflette le tendenze e la cultura odierna pur essendo un rifacimento di un emblema del passato. E’ così che tutto si veste di rosa: un colore che sta spopolando tra social network, passerelle, campagne pubblicitarie e produzioni cinematografiche.
Se lo scorso anno ad avere la meglio è stata l’estetica Bratz, oggi lo scettro passa in mano alla bionda per eccellenza: Barbie, il tutto sempre sulla scia della moda anni 2000 che non stenta ad abbandonarci.
Barbara Millicent Roberts, per chi non lo sapesse è Barbie, ha sempre rappresentato il sogno americano radicato nelle aspirazioni, l’unione tra standard di bellezza e ricchezza. Le spiagge di Malibu, i capelli biondi, jet privati, camper e accessori a non finire; anche Ken, sua controparte maschile, ha contribuito a rendere inconfondibile il suo essere apparentemente perfetto. Ed il film in uscita, con le prime immagini pubblicate, sta aumentando questa diffusione.
Un nuovo colore
Valentino ne ha addirittura creato una esclusiva tonalità durante la Fashion Week 2022, il Pink PP di Valentino, un lampo di genio che ha sovvertito completamente il significato e l’interpretazione del colore stesso. Mentre Pantone aveva previsto che la tendenza stagionale sarebbe stata incentrata sul “Very Peri” – un blu lavanda con un sottotono rosso violaceo – il rosa acceso, definito Hot Pink , lo ha scalzato prepotentemente. Gli stilisti volevano qualcosa di più luminoso, più audace, più energico: volevano il rosa acceso.
Un rosa saturo e brillante, come la tonalità Pink PP di Valentino, celebra il desiderio di tornare alla vita. Esprime una vitalità provocatoria, è una tinta carica, energica, espressione di autostima; è una dichiarazione che ci prospetta la nuance sotto una nuova luce. Il rosa iperattivo e potente, tanto da essere definito “Hot pink fury”, colpisce le nostre nozioni esistenti di identità di genere per poi sovvertirle.
Il rosa è l’apice della femminilità nella cultura pop
Elle Woods indossava il rosa ogni giorno in “La rivincita delle bionde” del 2001. “Il mercoledì indossiamo il rosa“, diceva Karen Smith a Cady Heron in “Mean Girls” nel 2004. I personaggi dei cartoni animati più carini e femminili indossano il rosa. “I veri uomini indossano il rosa“, era diventato un modo di dire quando, alcune anime coraggiose maschili decidevano di indossare le polo Abercrombie & Fitch rosa chiaro, ma venivano subito etichettati.
Sembra ieri quando eravamo tutti ossessionati dal “Millennial pink”, un termine coniato nel 2016 riferito alla tonalità tenue, quasi beige del rosa baby che, nella sua morbidezza più innocente e insatura, ridefiniva e di conseguenza controllava le norme di genere. Da colore identificativo del potere degli uomini, è poi diventato civettuolo, femminile, romantico e sinonimo dell’immagine da Barbie. Per molti designer, Barbie è infatti stata una musa, la prima modella da vestire.
Da Kim Kardashian a Dualipa
Anche in questo caso, le celebrità hanno giocato un ruolo fondamentale per la diffusione del trend: dalle sorelle Kardashian-Jenner ad Hailey Bieber fino a Megan Fox e Machine Gun Kelly, che con dei singolari capelli rosa fluo ha da poco presentato il suo documentario intitolato, tra l’altro, “Life in Pink”. La coppia ha dato vita ai moderni Ken e Barbie con un tocco punk rock – un mix tra cosplay e rave anni ’90, sfidando come sempre ogni convenzione.
Il rosa Valentino, inoltre, ha creato un’autentica mania tra le celebrities, causando lo stesso effetto che all’epoca ebbe l’eterno rosso Valentino. Zendaya, Gigi Hadid, Dua Lipa, Ariana Grande: dal Met Gala al Coachella fino a Cannes, tra première e copertine, tutti hanno indossato l’inconfondibile colore.
Rosa no gender
Altra nota positiva di questo colore è la sua caratteristica no gender. Il rosa è caratterizzano sempre più spesso anche gli outfit al maschile: Omar Apollo e Conan Gray al Coachella, Billy Porter ai Grammy, ma anche Lewis Hamilton. L’intento di Piccioli, nuovo direttore creativo di Valentino, è proprio quello di scegliere questa nuance per esprimere un senso di libertà, curiosità e invenzione che dovrebbe essere aperto a tutti, senza nessuna distinzione di genere nell’abbigliamento.
Sembra che i designer nel corso di questi anni abbiano realizzato capi che permettano a chiunque di abbracciare la propria bambola interiore. Tra i vari esempi vediamo la collaborazione tra Balmain e Barbie, che ha debuttato all’inizio di quest’anno, permettendo agli ossessionati della Mattel di vivere le loro fantasie. La maison ha infatti creato una capsule in limited edition assieme all’azienda di giocattoli: da un lato la linea composta da circa 50 capi di abbigliamento e accessori e dall’altro gli avatar di Barbie e Ken vestiti Balmain dalla testa ai piedi.
Da Chiara Ferragni, che per l’ultima Haute Couture parigina tenutasi in questi giorni, in vista della sfilata di Jean Paul Gaultier firmata da Olivier Rousteing, ha deciso di omaggiare la maison indossando un capo della collezione d’alta moda della primavera/estate 2020, ad Hailey Bieber, che ha condiviso una serie di foto su Instagram indossando la collezione prêt-à-porter autunno/inverno 2022 di Versace, i riferimenti sono infiniti.