Le foto di Sam Gregg ritraggono i personaggi che animano le strade di Napoli nel suo progetto fotografico ‘Vide Napule e po’ muore‘
Vide Napule e po’ muore non è solo il sentito e risentito motto, riferito alla città di Napoli, ma è anche la collezione fotografica del fotografo inglese Sam Gregg dedicata al capoluogo partenopeo.
Classe 1990, inglese, più precisamente londinese, è un fotografo specializzato nella fotografica documentaristica, alla continua ricerca nei suoi innumerevoli viaggi, del soggetto perfetto da fermare nel tempo.
Per il fotografo quindi il viaggio è la prima forma di ricerca e scoperta, diventa il mezzo per scoprire l’animo umano. Animo che fotografa, ferma nel tempo e che ci mostra attraverso gli occhi dei suoi soggetti. Negli ultimi anni è stato a Bangkok, dove ha immortalato lo slum di Klong Toey, e a Puket per il leggendario Festival dei Nove Dei Imperatori.
Affascinato da chi sta ai margini della società e dalle culture segnate da tratti di tipica autenticità. Ecco che il suo percorso di vita e lavorativa incontra la città di Napoli, dove la morfologia della città, incontra quella delle facce fotografate dall’artista. Una morfologia del viso caratterizzata da un DNA, fatto di popoli, lingue e secoli. Ecco cosa troviamo nelle foto di Sam Gregg.
Cosa pensa Sam Gregg di Napoli
Sono stato a Napoli qualche anno fa e mi sono subito innamorato di questa città. Ricordo di essermi detto che prima di morire avrei dovuto vivere lì per un anno a tutti i costi. Arrivato a 26 anni ho pensato “ora o mai più,” così ho seguito il mio cuore e mi sono buttato a capofitto in questa assurda impresa. Ho lasciato il mio lavoro a Londra, trovato un appartamento nel centro di Napoli e iniziato a insegnare inglese. Volevo fotografare la città, e fare quel lavoro era l’unico modo per sopravvivere. Insegnavo la mattina e la sera, mentre il pomeriggio scattavo senza sosta.
E così Napoli ha accolto un altro figlio, mostrandogli il bello e il brutto dei suoi abitanti. Il risultato è un ritratto struggente e reale, bello e surreale, caratterizzato da un’onestà quasi brutale, ma totalmente sincera. Tutto questo si chiama ‘Vide Napoli e po’ muore‘.