La villeggiatura è il sinonimo che, per noi italiani, rappresenta l’estate. Quello che, più di tutti, significa estate. Vediamo come è nata
La villeggiatura è da sempre il momento più bello dell’anno: si lascia la routine quotidiana, le scuole chiudono, ci si sposta in località meno caotiche, si preferiscono ritmi di vita più lenti. Ma da dove ha origine questo rituale estivo?
La villeggiatura ha origine antica, precisamente nell’antica Roma dove, la parte benestante del popolo, abbandonava le proprie case per spostarsi in luoghi più freschi sia in campagna che in località costiere.
Era di uso comune praticare l’otium, ossia distaccarsi dalle incombenze della vita politica e degli affari pubblici soprattutto degli Imperatori.
La cultura della villeggiatura è stata anche d’ispirazione per alcune opere letterarie. Una tra tutte quella di Carlo Goldoni, La Trilogia della Villeggiatura (1761), delle commedie satiriche che raccontano i retroscena di famiglie benestanti del nord che decidono di cimentarsi in un soggiorno in campagna.
Da allora, la villeggiatura è diventata sempre più parte della tradizione estiva degli italiani, insieme a quella per gli Autogrill, fino a quando, nel 1823 a Viareggio apre il primo stabilimento balneare, il Bagno Dori esclusivamente riservato alle donne. Poco dopo fu seguito dal Bagno Nettuno.
A partire dai primi anni del 1900, divenne d’uso comune poter andare in villeggiatura. Durante il periodo fascista ad esempio, il regime mise a disposizione treni che permettevano alle persone di potersi spostare e raggiungere località balneari. Ma fu solo grazie al periodo di boom economico, che la villeggiatura divenne parte delle abitudini degli italiani .
La vera rivoluzione delle vacanze
La maggiore possibilità economica e la possibilità di disporre di più giorni di ferie, ha così permesso una pausa più lunga dal lavoro e al prolungamento delle vacanze. La vera rivoluzione fu l’apertura della famosissima Autostrada del Sole (A1) che ha permesso ai villeggianti di spostarsi verso località diverse da quelle usuali.
Anche la cultura di quegli anni subisce l’influenza di questa tradizione, con canzoni come ‘Sapore di Sale‘ di Gino Paoli, ‘Pinne, Fucile ed Occhiali‘ di Edoardo Vianello diventate vere colonne sonore dell’estate, trasmesse in loop in tutte le stazioni radiofoniche.
Sul grande schermo, invece, i registi mettono in scena i classici esodi estivi. Per citarne alcuni: ‘Caro Diario‘ di Nanni Moretti, ‘Sapore di Mare‘ di Carlo Vanzina, vere e proprie fotografie di quel trend che tutt’oggi fa parte delle nostre vite.
La Villeggiatura è una tradizione che ci accompagna dall’antichità e che sicuramente continueremo a tramandare.