“Annusa Valentina Nappi”. Questo il nome della performance di Valentina Nappi al CAM che ha fatto il sold out
Quando si parla di Performance Art è innegabile che il primo riferimento lo si fa a Marina Abramivic. In questo caso, invece, il riferimento è ad una Pornostar di livello internazionale. Oggettivizzare il proprio corpo per offrirlo come esperienza olfattiva ed estetica al pubblico può effettivamente essere considerata arte?
Questa è l’idea messa in pratica dalla pornoattrice italiana di fama internazionale Valentina Nappi al Contemporary Art Museum (CAM) di Casoria, attraverso la body performance «Senses».
«Collaboriamo con Valentina da qualche anno e non siamo nuovi a questo tipo di performance un po’ particolari», ha commentato a margine dell’evento il direttore del Museo Antonio Manfredi. Quattrocento i visitatori – con il Cam in soldout per l’occasione – che hanno avuto modo di annusare Valentina, dondolante nuda su una sex chair, in diverse parti del corpo. Piedi, ascelle, ombelico, piedi, natiche e vulva, il menù per chi volesse odorare la pornostar ricoperta dalle essenze preparate appositamente per l’occasione dallo chef Pasquale Trotta.
Come è nata l’idea di Valentina Nappi
«L’idea – spiega Valentina Nappi – nasce da una lunga riflessione sul rapporto tra pornografia e cucina. Già i futuristi pensavano all’idea d’introdurre i profumi a tavola. Durante le cene futuriste venivano spruzzati dei profumi alle spalle dei commensali. Inoltre, pornografia e cucina sono le mie due più grandi passioni; quindi, ho pensato di oggettificarmi e diventare una pietanza da annusare per l’arte».
Ci sembra quasi strano parlare di futurismo e arte in questo caso. L’attrice hard originaria di Pompei ha infatti replicato, in chiave pornografica una tipologia di performance che ha precedenti illustri, su tutti «Rhythm 0» di Marina Abramovic che si fece oggetto per sei ore proprio in una mostra a Napoli nel 1974. Quella performance ebbe sul visitatore risvolti differenti rispetto a quella di Valentina Nappi che invece mira a rievocare odori, e quindi ricordi, legati immancabilmente alla sfera erotica.
Anche la scelta dello chef Trotta, spiega l’attrice hard, non è stata casuale:
«Io e lo chef parliamo spesso di sessualità e di odori. Entrambi abbiamo una passione per gli odori del corpo. Quindi, ho lasciato a lui carta bianca. Sapevo già in che direzione sarebbe andato».
Un pubblico vario
La performance di Valentina Nappi al CAM ha registrato il sold out, con oltre 300 ingressi. Un pubblico variegato, con persone di ogni età, perlopiù maschi, ma anche tante donne spesso in coppia col proprio fidanzato o marito. E mentre suona la musica di sottofondo dai suoni ambient e dilatati di KAMAK, tutti coloro che a turno si sottopongono alla seduta olfattiva sul corpo della Nappi si dicono soddisfatti se non estasiati.
Ma la domanda che noi di Neomag ci siamo fatti alla mostra è stata soltanto una: quanto è giusto parlare di arte in questo caso? Cosa effettivamente di artistico c’era in questo caso?