Per il suo decimo anniversario Jacquemus chiude la Settimana della Moda Uomo di Parigi e fa sfilare la sua collezione in mezzo ai campi di Lavanda della Provenza
Simon Porte Jacquemus compie 10 anni. O meglio la casa di moda omonima, di cui è unico direttore creativo, compie 10 anni. Sono passati i tempi in cui lo stilista, 10 anni fa, organizzava sfilate flash mob fuori alle passerelle dei grandi nomi del firmamento della moda. Ora è lui, con una sfilata unica, a chiudere la Settimana della Moda Uomo di Parigi Primavera/Estate 2020.
Unica perché Jacquemus fa sfilare la sua collezione su una passerella lunga 500 metri, collocata in mezzo ai corridoi di lavanda della Provenza, precisamente a Valensole, tra leggere farfalle svolazzanti e odori inebrianti. Questo il quadro pop/idilliaco di Jacquemus, che ruba all’arte per creare il suo mondo immaginario. Ruba dai dipinti di Hockney, così come da quelli di Paul Cézanne e Jean Lurçat, che sono al tempo stesso la matrice d’ispirazione della sua collezione. Una collezione dichiaratamente ‘pop‘. Tema sviscerato e amato dal designer, che lo fa sua, come chiave di lettura dei futuri trend.
‘Con questa passerella, alcune persone ricorderanno solo la lavanda‘ e ‘Altri vedranno invece la somiglianza con il dipinto di Hockney. Voglio che tutti siano in grado di capire il mio lavoro’. Insomma attraverso la passerella e la location, che non diventano mere scenografie, ma parte integrante del ‘discorso stilistico’ di Jacquemus, il designer intende far conoscere il proprio lavoro, rendendolo visibile e chiaro.
La collezione intitolata Le Coup de Soleil o Colpo di sole, caratterizzata da una palette di colori saturi e dalla presenza di ben 35 stampe, che ridefiniscono anche il cambio di rotta del designer. Prendendo in considerazione della presenza, nella passata collezione, di solo 3 stampe.
Rihanna, Dua Lipa e Charlene di Monaco sono solo alcune delle sue più celebri fan e seguaci su Instagram. Si perché il designer seguito da oltre un milione di follower, è un perfetto social lover di ‘ultima generazione’. Fan celebri che però non sono pagate per indossare i suoi vestiti, ma che autonomamente fanno shopping sul suo e-commerce. Solo per citarne una, Beyoncè.
Pur avendo il suo quartier generale e Parigi, spiega anche la necessità di evadere da quella che che è comunemente considerata la capitale assoluta della moda:
‘Desidero sempre essere quella voce che afferma che esiste altro oltre Parigi», ci spiega sullo sfondo di un’orchestra d’api. «Vivo a Parigi, il mio studio è a Parigi, lo stesso vale per il mio team. La adoro, ma è altresì importante mandare un altro messaggio positivo, ovvero che si può uscire da quella grande città. Quando iniziai avevo 19 anni, guardavo i giovani stilisti e mi sentivo molto lontano da loro. Non si rivolgevano a me, né a mia nonna o a mia zia‘.
Chiunque gli chieda perché fino ad ora non ha accettato le avances di grandi e importanti case di moda, lui risponde:
‘Dico sempre che “non ho bisogno di una grande casa (di moda), la mia grande casa è Jacquemus”. E lo continuo a ripetere sempre più ad alta voce’.
