Il caso P. Diddy non è solo l’ennesimo caso mediatico di celebrity, ma sembra essere un vortice di contenuti con pochi precedenti nella storia recente
Le accuse contro P. Diddy
Le accuse contro Sean Combs continuano ad aggravarsi ogni giorno. Ma facciamo un passo indietro e diamo un contesto a tutto quello che sta accadendo.
Nel periodo che va dal 24 novembre 2022 al 24 novembre 2023, sono state intentate moltissime cause riguardanti la cattiva condotta sessuale a New York e, tra le tante, troviamo anche quella che, di fatto, ha dato inizio al “caso Diddy”.
Nel novembre 2023, Cassie, ex compagna del rapper Sean ‘Diddy’ Combs, lo accusa di violenza sessuale, stupro e abusi che sarebbero durati per un decennio, compreso uno stupro nel 2018. La causa si risolve in meno di 24 ore con un patteggiamento, ma senza ammissione di colpa. Poco dopo, emergono nuove accuse: una donna afferma di essere stata drogata e violentata da Diddy nel 1991, durante i suoi anni universitari, e che il rapper avrebbe registrato e condiviso l’atto come revenge porn.
A seguire, altre denunce includono un’accusa di traffico sessuale e stupro di gruppo, con il coinvolgimento di Harve Pierre, ex presidente della Bad Boy Entertainment. A febbraio 2024, un ex produttore del rapper, Rodney “Lil Rod” Jones, accusa Diddy di molestie sessuali e minacce. A marzo, le sue proprietà a Miami e Los Angeles vengono perquisite per raccogliere prove relative al traffico sessuale. Una svolta avviene a maggio, quando la CNN pubblica un video del 2016 che mostra Diddy aggredire fisicamente Cassie, confermando la sua violenza. A settembre, Dawn Richard, ex membro delle Danity Kane, presenta una nuova accusa di abusi sessuali contro il rapper, intensificando lo scandalo.
Alla luce delle molte denunce ricevute e delle prove rilevate, il 16 settembre il procuratore di New York Damian Williams ha dato il via libera per l’arresto di Diddy da parte degli agenti federali. I capi d’accusa sono tre: associazione a delinquere, traffico sessuale attraverso la coercizione, attività di trasporto di persone, sempre con metodi coercitivi, con la finalità dell’esercizio della prostituzione. Ad oggi il rapper rischia una pena minima di 15 anni di reclusione, con la possibilità di una condanna a vita.
Le star invischiate nel ‘caso’ Diddy
In questi giorni, sui social media come X/Twitter e TikTok, si stanno moltiplicando le speculazioni su celebrità coinvolte nelle feste organizzate da Combs, gli ormai celebri ‘white party‘, tra cui Usher e Justin Bieber. Questi ultimi sarebbero stati testimoni o addirittura vittime degli eccessi del rapper. Alcuni utenti sui social hanno iniziato a soprannominarlo “l’Epstein nero” per i parallelismi con il magnate Jeffrey Epstein, legato a numerosi scandali di abusi sessuali che hanno poi dato cita al movimento ‘Me too’.
Sean Combs rimarrà in custodia fino al processo, mentre le accuse contro di lui continuano a far emergere nuovi dettagli sugli eccessi e gli abusi del passato.