Quando si cammina nei vicarielli dei quartieri antichi di Napoli è impossibile non notare i celebri Bassi Napoletani. Ecco la storia del simbolo di Napoli
Visitare Napoli è un’esperienza che tutti, prima o poi, dovrebbero provare. Fare una passeggiata tra i quartieri popolari, districarsi tra i più famosi vicoletti e trovarsi tra i bassi napoletani . Con lo sventolio del bucato steso ad asciugare sui fili, i panieri abbassati dai piani alti, il profumo del caffè sul fuoco e i suoni e gli schiamazzi provenienti dalle botteghe, Napoli è unica nel suo genere.
La vera gioia per i turisti sarà quella di visitare chiese centenarie e piazze storiche passando in queste piccole viuzze, talvolta ampie poco più di un corridoio e lunghe meno di venti metri, ritrovandosi spettatori inconsapevoli della Napoli più intima. L’impressione sarà quella di essere entrati in un teatro vivente per assistere ad una commedia a cielo aperto. E il palco massimo per assistere a questo spettacolo è senza dubbio quello dei bassi napoletani.
O Vascio
Nel basso napoletano si entra da una piccola porta che da direttamente sulla strada. Una piccola porta che, tuttavia, nasconde un mondo. O vascio, come si usa chiamarlo in dialetto napoletano, è un’abitazione composta da una stanzetta, soppalchi fantasiosi e scantinati che spesso diventano camere da letto, se non addirittura salottini.
I bassi napoletani, insieme ai panni stesi ad asciugare, offrono a chi passeggia uno scorcio di vita domestica. Immancabilmente l’occhio cade curioso su tv accese, qualcuno che ozia su un divano e una cucina sempre avviata. La cultura del basso è colorata e con finte statue e piante per scongiurare il parcheggio selvaggio di auto o motorini.
Camminando per le strade del capoluogo partenopeo vi ritroverete faccia a faccia con le anziane signore, fidate guardiane del basso, indaffarate a stendere il bucato lavato a mano. Spesso sono invece occupate a lavorare a maglia o a cucinare pizze fritte in improvvisate friggitrici alimentate da bombole a gas.
Le origini del Basso
Andando oltre quello che è l’aspetto folkloristico, il basso napoletano è il simbolo di una città dalla cultura millenaria che ha masticato arte fin dalla sua nascita. Icona dell’antica e perenne miseria degli strati sociali più emarginati della città, i bassi hanno una storia lunga che affonda le proprie origini nel Medioevo e sono legati al fenomeno del primo grande inurbamento europeo.
Tra il XVI e il XVII secolo gli Spagnoli, per evitare lo spopolamento delle campagne circostanti, bloccarono lo sviluppo edilizio cittadino. I nuovi arrivati, per lo più contadini e artigiani, non trovando alloggio in città, finirono per adattarsi nei locali al piano terra dei palazzi, lì dove fino a quel momento vi erano botteghe e depositi. Gli abitatori dei bassi continuarono la loro attività commerciale, e casa e negozio diventarono una sola cosa. Da qui la celebre espressione “fare casa ‘e puteca”.
Neanche il teatro di Eduardo De Filippo si è sottratto al fascino dei bassi. Nella sua “Napoli Milionaria” il grande drammaturgo napoletano trovò proprio nei bassi la sua fonte di ispirazione.
All’esterno di ciascuna di queste case, censite nel lontano 1931, c’è una targa di marmo con una scritta significativa – Terraneo non destinabile ad abitazione – una frase beffarda e provocatoria che sta a testimoniare una volontà fatta solo di belle intenzioni.
Il Riscatto dei vasci
Da qualche anno i bassi napoletano stanno cambiando pelle e diventano case vacanze, B&B, botteghe o ristoranti, offrendo un’esperienza davvero unica e indimenticabile.
Tra le tante ri-conversioni riuscite possiamo sicuramente annoverare O vascio ‘e Nunziatina in Vico Lungo del Gelso 40. Qui gli ospiti possono vivere un’esperienza di cibo e convivialità con il sottofondo delle classiche canzoni napoletane. La cucina della mamma (Vico Consiglio,18), che ripropone le preparazioni tradizionali delle domeniche napoletane. O l’ormai famosissima Nennella, la trattoria ‘ncopp’e quartieri (Vico Lungo Teatro Nuovo, 105) divenuta una vera e propria istituzione a Napoli.