Il reboot di Gossip Girl è realtà. A metà tra reboot e spinoff sarà incentrato su un gruppo di adolescenti di Manhattan ai tempi dei social media
Da quando Gossip Girl è arrivato anche su Netflix i fan in tutto il mondo non facevano altro che pensare al suo ritorno. Adesso la conferma. Il respiro che molti fan volevano tirare a pieni polmoni.
Il reboot di Gossip Girl si farà.
La HBO ha ordinato dieci episodi ambientati otto anni dopo le vicende della serie madre. Un po’ spin-off, un po’ sequel. La nuova produzione non racconterà di Serena van der Woodsen e compagnia, ma bensì di una New York cambiata dai social network.
Chi tornerà nello spin-off di Gossip Girl
Frenate l’eccitazione. Abbassate i festoni. Nel reboot di Gossip Girl non ci saranno più Serena van der Woodsen, niente più Blair Waldorf o Chuck Bass. La Hbo non ha fatto alcun accenno al cast originale della serie tv. Anzi. Il progetto, che negli Stati Uniti dovrebbero vedere la luce nella primavera del 2020, è stato descritto alla stregua di una storia originale, nuova. Qualcosa che, con il Gossip Girl che fu, con le sei stagioni tratte dai romanzi di Cecily von Ziegesar, non avrà granché a che spartire.
WarnerMedia ha annunciato che la nuova serie si comporrà di 10 episodi da un’ora, realizzati da Joshua Safran, Josh Schwartz, Stephanie Savage, Gina Girolamo e Leslie Morgnstein, alcuni dei membri del team che hanno portato al grande successo Gossip Girl.
Spotted: WarnerMedia ordering a #GossipGirl spinoff that will follow a new group of scandalous New York teenagers. Get the details: https://t.co/Azg4LXmkDm xoxo pic.twitter.com/1Br4sKMqLa
— Variety (@Variety) 17 luglio 2019
Di cosa parlerà il reboot di Gossip Girl
Gossip Girl, nella sua versione reboot, dovrebbe raccontare come sia cambiata New York otto anni dopo la conclusione della serie originale. Dovrebbe addentrarsi nei cambiamenti apportati alla vita dalla tecnologia; affronterà l’uso spasmodico e compulsivo dei social network.
Benché la serie originale abbia trattato le implicazioni della connessione telefonica, perenne e morbosa, non è riuscita a scavare negli abissi di Instagram e Facebook. Non ha potuto, perché l’exploit dei suddetti social è arrivato più tardi, quando Serena e Blair avevano ormai concluso la propria, gloriosa marcia per le strade dell’Upper East Side.