Le foto di Halloween della comunità LGBTQ di San Francisco durante gli anni ’50. La festa più attesta dell’anno, perchè…
Siamo alla settimana che precede una delle feste più sentite negli Stati Uniti d’America. Il carnevale d’oltreoceano, che oramai è diventato una tradizione da rispettare in ogni parte del mondo. Parliamo della festa di Halloween. Tra zucche svuotate alla Jack-o’-lantern, ragnatele, scheletri, fantasmi, ragni, calderoni, zombie e streghe, nelle notte a cavallo tra il 31 Ottobre ed il Primo Novembre, il mondo dei vivi s’incontra con quello dei mondi, per confondersi e infine perdersi. I bimbi vagano travestiti per le strade della città, bussando alle porte con la frase must della festa: ‘dolcetto o scherzetto?’
Ma la festa di Halloween, per alcuni è stata anche una buona occasione per mostrare sé stessi senza essere giudicati. Usare un travestimento come viatico dei propri diritti. Voi vi starete chiedendo, cosa c’entra Halloween con la questione dei diritti. Facciamo quindi un salto temporale di circa 70 anni e atterriamo nell’America degli anni ’50, precisamente a San Francisco.
Parliamo dell’America della repressione e dei diritti della comunità LGBTQ. Ecco come la Comunità LGBTQ di San Francisco festeggiava la più famose delle feste d’Oltreoceano.
Le foto che vedrete qui di seguito, sono la dimostrazione di una libertà costretta, desiderata, delimitata, ma voluta fortemente di una comunità repressa, ogni singolo giorno della propria esistenza. Sono il paradigma di quei diritti, di cui ora la stragrande maggioranza degli appartenenti alla comunità LGTBQ godono naturalmente. Diritti che per anni naturali non sono stati. Molte di queste persone, forse la maggior parte se non tutte, sono morte senza che questi diritti gli venissero riconosciuti. Furono costretti ad esprimere sé stessi durante un’unica notte. Durante le sfilate furono anche derisi da ‘quelli’ che non aspettavano altro che ‘il giorno dopo’, per andare oltre un beffardo sorrisetto.