Conosci i Foja? Le anime scugnizze napoletane intervistate da Neomag
I Foja nascono nel 2006 dall’unione di musicisti partenopei e, a distanza di 10 anni, ritroviamo Dario Sansone (autore e voce), Ennio Frongillo (chitarra), Gianni Schiattarella (batteria) e Giuliano Falcone (basso).
Col passare del tempo hanno compiuto una vera scalata verso il successo. Il consenso del pubblico ha varcato i confini partenopei, calcando rotte nazionali ed internazionali.
Da Nun ‘o ffaje (2008), ad Uocchie sicche (2009), passando per Se po’ sbaglià (2009 – utilizzata nella colonna sonora del film Una montagna di balle).
Come non menzionare ‘O sciore e ‘o viento (2011) stampata nei cuori dei fan; impossibile non citare anche Tu me accire (2011) e ‘A malia (2013) scelta, fra l’altro, per la colonna sonora del film di animazione di Alessandro Rak e Luciano Stella, L’arte della felicità; il singolo inoltre ha conquistato un posto tra le candidature del prestigioso premio David di Donatello e dei Nastri d’Argento, come migliore canzone originale. Non male.
Grandi conquiste e tantissimi riconoscimenti. Ma cosa hanno ancora in serbo per noi i Foja?
Li abbiamo seguiti, da fan e con i fan, durante le riprese del singolo, Cagnasse tutto (che fa parte del cd O’treno che va), per le strade della nostra Napoli.
Oggi sono qui, nel salotto virtuale di Neomag, per scambiare due chiacchiere.
Benvenuti ragazzi…
Dal vostro esordio nel 2006 ad oggi è trascorso un decennio. Il vostro ultimo singolo si intitola Cagnasse tutto ma, per i Foja, per la vostra musica, è cambiato qualcosa?
Di base siamo gli stessi ragazzacci degli esordi, con la stessa voglia di scoprirsi e scoprire, quello che sicuramente è cambiato è la responsabilità nei confronti di chi ci vuole bene e ci segue che ci porta a lavorare sulla costante ricerca della qualità, rimanendo passionali. Musicalmente abbiamo rafforzato il nostro sound di base che, grazie a questo disco, siamo riusciti ad esplorare ulteriormente, spingendolo verso tutte quelle sonorità che ci appassionano.
A cosa è dovuta la scelta di realizzare il videoclip di Cagnasse tutto per le strade di Napoli coinvolgendo anche i fan? Che valore ha questa scelta?
Per noi è fondamentale il contatto con la gente. che sia il nostro pubblico o meno, la musica è di per se un momento di aggregazione; intendiamo l’Arte come uno scambio continuo tra gli esseri umani e, poter scendere per le strade e suonare per davvero chiedendo ai nostri fan di prendere parte attivamente al nostro videoclip, inviandoci le loro riprese effettuate con lo smartphone, è stata la perfetta sublimazione del singolo e della nostra idea di “comunità”.
Come mai secondo voi proprio ‘O sciore e ‘o viento, tra tutti i singoli prodotti, ha riscosso così tanto successo tra l’opinione pubblica, raggiungendo il traguardo di un milione e mezzo di visualizzazioni?
Le canzoni sono sempre un mistero. probabilmente questo singolo riesce a sintetizzare tanti stati d’animo, perché è bastata una storia reale correlata al videoclip in animazione, realizzato da Alessandro Rak, a creare la giusta magia affinché quel brano entrasse nei cuori della gente.
Qual è la canzone che rispecchia appieno lo spirito dei Foja?
I Foja sono un mondo complesso, ogni canzone è un tassello. una pennellata di colore, è difficile trovarne una. Ognuna, a modo suo, incarna lo spirito della band.
Ricordate il momento in cui avete appreso che ‘A malia era candidata al David di Donnatello e ai Nastri D’Argento? Cosa avete provato?
Era un periodo vivissimo, l’Arte della felicità è stato un film che è entrato rapidamente nell’animo delle persone;il nostro disco, Dimane torna o’ sole, andava a gonfie vele. Per noi è stata un’esperienza memorabile in entrambe le circostanze e, quando ci hanno annunciato la candidatura, non potevamo crederci!
Nel 2017 è in uscita il film di Stefano Incerti La Parrucchiera. In questa pellicola sarete attori oltre che autori di Si nun è cosa. Come avete vissuto quest’esperienza?
Stancante! Siamo stati dieci ore sul set in notturna… quello che ci rimarrà addosso è comunque un’esperienza nuova ed, anche in quella circostanza, abbiamo suonato dal vivo, con un pubblico vero, per cui abbiamo interpretato la realtà, che credo emergerà anche all’interno della pellicola.
Proiettandovi verso il futuro, tra altri dieci anni, cosa non vorreste cambiasse mai?
Il nostro modo di approcciarci alla Musica, la nostra Semplicità.
Grazie mille ragazzi per essere stati qui con noi.