5 Film da vedere contro il razzismo mentre l’ennesima uccisione a sfondo razzista in America ha scatenato le rivolte e movimenti nel mondo
L’America è, ancora una volta, lo scenario dell’ennesima rivolta razzista. Il problema è sempre il solito, quello irrisolto, quello di cui nessuno parla: il razzismo.
Ancora dilagante, causa di inutile violenza, di morte e di moti rivoluzionari. Tra le tante immagini che stanno riempiendo in questi giorni i social, drammatiche nella loro bellezza prima intrinseca e poi storica, una mostra una donna anziana in strada con un cartello che recita:
“Ho 66 anni e sto ancora protestando per questa me**a“.
Una vita fatta di contrapposizione tra bianchi e neri. Tornato a Galla negli ultimi giorni con il caso della morte di George Floyd, ucciso dall’ex-agente Derek Chauvin che lo ha trattenuto a terra spingendo il ginocchio sul collo dell’uomo per quasi 9 minuti, complicando le sue funzioni vitali e portandolo alla morte. In diretta, per giunta, davanti a decine di persone e poi agli occhi del mondo.
Film Da guardare contro il Razzismo
Quello legato a George Floyd è solo l’ultimo degli abusi contro i membri delle comunità afroamericane nella lunga storia del Paese.
In questo ciclo di battaglie per il riconoscimento dei diritti degli afroamericani, quelli della persona ma anche sociali e di classe, il cinema ha contribuito più volte a veicolare un messaggio di supporto costante a questa difficile realtà. Lo ha fatto raccontando storie (anche vere) moderne, di sofferenza e tensione. In supporto – nel nostro piccolo – al #BlackLivesMatter vogliamo allora proporvi 5 Film contro il Razzismo.
The Help di Tate Taylor
The Help di Tate Taylor è ambientato durante la Segregazione razziale americana e affronta il complesso tema da un punto di vista delicato e femminile. Un film che vive a cavallo tra dramma e commedia, che fa ridere e infervorare, che abbraccia e respinge. La protagonista è Emma Stone, che veste i panni di una giovane aspirante scrittrice che decide di raccontare la storia delle donne afroamericane del Mississipi (stato sudista), che lavorano perlopiù come domestiche nelle case di ricche famiglie bianche. Tra queste c’è Aibileen Clark (Viola Davis), che ha passato la sua vita a crescere i figli dei bianchi benestanti, non potendo però salvare il proprio, morto sul posto di lavoro.
Scappa – Get Out di Jordan Peele
Un giovane afro-americano va dalla famiglia della sua fidanzata ma la sua mente comincia a vacillare e ad avere strane visioni. Chris e Rose sono una bellissima coppia: lui è afroamericano, lei caucasica. Quando arriva il giorno del fatidico incontro con i genitori di Rose, Chris è titubante ma Rose garantisce che per loro il fatto non comporta il minimo problema. Ma sotto l’apparenza di un’accoglienza dalla cortesia affettata, Chris avverte sempre più che qualcosa non torna.
Selma di Ava DuVernay
Selma è un film profondamente e indubbiamente politico. Racconta la storia di Martin Luther King e della sua battaglia per il pieno diritto di voto agli afroamericani. Ambientato nel 1964, anno della promulgazione del Civil Rights Act, il film è un forte e significativo spaccato sociale di quegli anni di fuoco, fatti di manifestazioni pacifiche e di risposte violente da parte delle forze dell’ordine e da cittadini sudisti e razzisti.
Detroit di Kathyrn Bigelow e Mark Boal
Kathyrn Bigelow e Mark Boal confezionano un film teso e straordinario dedicato agli Scontri di Detroit del 1967. Neanche a dirlo, anche questi scatenati da un violento intervento della polizia in un bar privo di licenza che portò successivamente alla morte ingiustificata di un ragazzo di colore, scatenando la rabbia delle comunità afroamericane della zona.
Il problema centrale del film è l’omertà e l’accondiscendenza dei supervisori dei poliziotti coinvolti in questi abusi, specie dell’Agente Krauss(interpretato da un odioso e bravissimo Will Poulter), evidentemente razzista e dal grilletto facile, che dopo aver ucciso il ragazzo viene rimandato in servizio, senza essere sospeso.
Se le strade potessero parlare
Tratto dall’omonimo e apprezzato romanzo di James Baldwin, uno dei must read più importanti della letteratura afroamericana, Se la strada potesse parlare è una trasposizione delicata e toccante, dai toni quasi fiabeschi e sognanti. La storia si svolge nella New York degli anni ’70, dove i protagonisti Tish e Fonny lottano per formare una famiglia e cercare una casa, trovando il muro della discriminazione dei ricchi proprietari di casa bianchi.
La storia prende una piega ancora più drammatica quando Fonny viene accusato di stupro da una donna bianca, manipolata però da un poliziotto razzista.