Curon è la nuova serie tv Italiana approdata sul canale di streaming online di Netflix. Noi l’abbiamo vista e vi diciamo cosa ne pensiamo
Dopo 365 giorni è il caso di parlare del secondo prodotto Netflix più visto di questi Giorni. Stiamo parlando di Curon, la serie tv tutta italiana approdata da pochi giorni sul canale di streaming online.
Curon è una serie tv originale Netflix di genere horror/mistery ambientata e prodotta in Italia. Nel cast spiccano i nomi di Valeria Bilello, Luca Lionello e diversi volti emergenti del panorama televisivo e cinematografico italiano tra cui Federico Russo (si, lo avete già visto nei Cesaroni), Margherita Morchio e Luca Castellano.
Dopo la musica, l’estate e le spiagge di Summertime, Curon è la prima produzione Netflix Italia di genere folk-horror, un genere che la televisione italiana ha esplorato molto raramente. In un panorama dominato dai teen drama la serie, finita immediatamente nella Top 10 della piattaforma, mischia l’horror a una storia più tipicamente adolescenziale e apre le porte di un territorio finora sconosciuto ai media, forse anche un po’ snobbato: la provincia delle Alpi italiane, fatta di fitte foreste di pini, piccoli paesini e segreti incoffessabili. Non è un caso che sia già stata paragonata ad altre serie come Dark e Les Revenants, ma in qualche modo Curon cita anche Twin Peaks e il cinema horror italiano degli anni Settanta.
Guarda il Trailer di Curon
La Trama di Curon
La storia del telefilm Italiano segue il tipico canovaccio di una tipico horror: fuggita a Milano in seguito a episodi misteriosi che hanno distrutto la sua famiglia, Anna Rainer (interpretata da Valeria Bilello) dopo 17 anni torna a Curon insieme ai figli gemelli di 17 anni. Accolta controvoglia persino dal padre, che è sempre rimasto a vivere nel grande hotel di famiglia (ormai in disuso), all’improvviso sparisce nel nulla. La sua scomparsa apre il vaso di Pandora che custodisce i segreti del paese. Il lago di Curon, che nasconde le macerie del vecchio paese sommerso, è molto più di un incantevole specchio d’acqua: è il luogo da cui escono le “ombre”, veri e propri sosia degli abitanti del paese che non vengono in pace (da qui la “O” che si duplica nel titolo). Considerato che l’unica forza dell’ordine che lavora a Curon è una guardia forestale dal dubbio senso di giustizia (nonché ex fiamma di gioventù di Anna), toccherà ai figli mettersi sulle sue tracce, mentre si abituano alla nuova vita adolescenziale di provincia fatta di rave nelle montagne, grappe e relazioni fluide con i loro compagni.
Qui, come ogni horror che si rispetti, il mistero s’infittisce.
Italianità di Curon
Sembra ormai chiara la strategia adottata da Netflix per promuovere i suoi prodotti Italiani. Confeziona prodotti dall’anima locale e li distribuisce ad un pubblico globale, facendo leva sull’italianità dei suoi contenuti. E così nella serie fanno capolino tendine di pizzo, ceri e crocifissi: tanti elementi che parlano di una tradizione sopravvissuta nelle case delle nonne di tutti.
Ma Curon resta pur sempre un prodotto del 2020, con una storia che si lega all’attualità. Ecco quindi che i personaggi vestono con i Brand di tendenza, da Trasher a Adidas, bevono e fumano spinelli. Tutto quanto consente al pubblico di ricevere una maggiore immedesimazione con la generazione z.
Conclusioni sulla Serie
Curon è un primo esperimento che porta un minimo di valore aggiunto alla produzione internazionale e seriale italiana, almeno per la scelta delle location molto suggestive. Altra menzione di merito va alla performance del giovane Federico Russo, attore espressivo e carismatico che sicuramente regala una buona impennata al cast di attori.
Per il resto tutta la serie resta sospesa in un limbo di serie con ottime idee ma sviluppate abbastanza male. Le carte per creare una buona serie che potesse mescolare horror e mistero c’erano tutte, ma il risultato non è stato il poker d’assi che ci si aspettava. Il finale di stagione apre alla possibilità di una seconda parte, sperando che le motivazioni dei misteri sovrannaturali che abbiamo visto in questo primo assaggio possano essere svelati e compresi anche dagli spettatori.