Tra cantautorato e glam rock, dal duetto con Topo Gigio all’essere secondo classificato, ecco chi è Lucio Corsi, il musicista bohémien dell’Ariston
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Lucio Corsi, il secondo classificato del Festival di Sanremo, è un cantautore italiano dallo stile unico e visionario, capace di unire musica, poesia e un immaginario fuori dagli schemi. Nato a Grosseto nel 1993, cresce nella piccola frazione di Vetulonia, in Maremma, un luogo che segnerà profondamente la sua poetica musicale. Fin da giovane si avvicina alla musica, appassionandosi sia alla tradizione cantautorale italiana che al rock internazionale.
Sulla cresta dell’onda non solo per la sua canzone portata al festival ma anche per il suo stile inconfondibile, come dimostra la sua T-Shirt con Topo Gigio super cult.
Il suo esordio nel panorama musicale avviene nel 2015 con l’EP “Vetulonia Dakar“, un progetto che già mostra le sue caratteristiche distintive: testi surreali e sognanti, una forte ispirazione alla natura e un mix tra folk e rock. Lo stesso anno pubblica “Altalena Boy / Benzina Boy”, confermando il suo talento nel raccontare storie attraverso immagini evocative e sonorità raffinate.
Nel 2017 arriva il primo album vero e proprio, “Bestiario Musicale“, che raccoglie brani dei suoi primi lavori e ne amplia il respiro artistico. Con questa uscita, Lucio Corsi si afferma come una delle voci più interessanti della nuova scena italiana, grazie a un sound che richiama il glam rock degli anni ’70, unito a una sensibilità lirica originale e fiabesca.
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Lo stile musicale di Corsi
Il suo stile musicale si distingue per essere un mix di folk, rock e cantautorato, ed è caratterizzato da una forte componente narrativa e immaginifica. È fortemente teatrale e onirico, con testi che raccontano storie di personaggi fuori dal tempo e dallo spazio. Le sue influenze spaziano dal rock anni ’70 al glam di David Bowie e Marc Bolan, fino alla tradizione cantautorale italiana di artisti come Ivan Graziani e Lucio Battisti.
Il 2020 segna un altro importante passo nella sua carriera con “Cosa faremo da grandi?“, un album che lo consacra definitivamente. Qui Corsi sviluppa ancora di più il suo immaginario onirico e teatrale, sia nella musica che nella sua estetica personale, caratterizzata da un look ispirato al glam e all’art rock. Il disco include brani come “Freccia Bianca” e “Trieste“, capaci di trasportare l’ascoltatore in viaggi immaginifici tra nostalgia e fantasia.
Nel corso della sua carriera, Lucio Corsi ha collaborato con importanti nomi della musica italiana, tra cui Francesco Bianconi dei Baustelle, che ha riconosciuto in lui un’erede della tradizione cantautorale più visionaria. Ha inoltre condiviso il palco con artisti del calibro di Vinicio Capossela e ha lavorato con il produttore Samuele Cerri, contribuendo a raffinare ulteriormente il suo stile.
I suoi videoclip
Oltre alla musica, Lucio Corsi ha sempre avuto un’attenzione particolare per l’estetica e il racconto visivo. I suoi videoclip e le performance live sono curati nei minimi dettagli, trasformandosi in veri e propri spettacoli teatrali dove ogni elemento, dai costumi alla scenografia, contribuisce a creare un mondo parallelo.
Nel 2023 pubblica “La gente che sogna“, un album che continua il suo percorso di sperimentazione e narrazione fantastica, confermandolo come un artista fuori dagli schemi e capace di emozionare attraverso immagini e melodie inconfondibili.
Lucio Corsi non è solo un musicista, ma un vero e proprio narratore di mondi, capace di fondere folk, rock, poesia e teatro in una sintesi unica nel panorama italiano. Con il suo stile inconfondibile e la sua visione artistica, continua a incantare il pubblico e a spingere i confini della musica italiana verso nuove dimensioni.