Quali sono stati i Brand della fashion week più interessanti che hanno sfilato per la moda Uomo da Milano a Parigi?
Si sono da poco concluse le Men Fashion Week, sia di Milano che di Parigi, in cui si sono rivelate le nuove collezioni maschili per l’Autunno-Inverno 2022/2023. Nonostante il periodo pandemico che stiamo affrontando, si sono svelate una magnifica sorpresa.
Iniziando dallo street style: editor, modelli, attori, celebrità, influencer e sportivi sono ritornati a Milano e a Parigi per partecipare alle presentazioni delle più grandi sfilate ed eventi maschili.
Le 2 capitali della moda sono state così invase da colori, mix and match, abiti innovativi e maglieria pesante, che sembrava si basassero sul principio base:
“non avere paura di osare”.
Zegna
Venerdì 14 gennaio la sfilata di Zegna, ha esordito la a settimana della moda uomo milanese , la prima collezione di Alessandro Sartori del post rebranding, in cui modisteria e comodità si mescolano in un’unica conclusione, dando vita ad indumenti ideati per essere esibiti in ogni occasione.
Un nuovo percorso per il marchio, che attraversa la strada verso un ideale sempre più audace di abiti formali e allo stesso tempo funzionali e moderni, in cui si evincono moltissime sovrapposizioni. L’outfit simbolo della collezione è il look monocromatico vigogna, che conduce Zegna verso un nuovo cammino stilistico.
Fendi
La sfilata di Fendi, tenutasi nella seconda giornata della settimana di moda milanese, ci ha riportati aglo anni ’20, mostrando una visione contemporanea della mascolinità.
“Ho messo insieme dei cimeli futuri” afferma Silvia Venturini Fendi, che attraverso questa collezione dà inizio ad un nuovo ideale di eleganza.
Gli emblemi di questa collezione sono stati i completi e le giacche dal taglio largo e lineare che accompagnano la figura, in un mashup di texture e trame come il tweed a quadri vichy e il pied-de-poule. E’ tornata di moda anche la logomania come decorazione su abiti e accessori.
La nuova figura del dandy presentata da Fendi risulta essere la fantastica polarizzazione tra essere e apparire, dunque è la prova che tramite la propria estetica si possa comunicare un importante messaggio di critica sociale e diventare pionieri di cambiamenti positivi.
Dolce & Gabbana
La sfilata di Dolce&Gabbana ha puntato i riflettori su di sé grazie a un attento sguardo nei confronti delle generazioni future e all’invito come special guest in qualità di modello di Machine Gun Kelly.
L’artista americano ha sbalordito tutti sulla passerella, indossando prima un abito doppiopetto bianco decorato da perle e da dettagli borchiati, e poi un abito nero sempre doppiopetto che ha illuminato il palco grazie ai dossier arricchiti di gioielli.
Prada
Per terminare con la fashion week milanese, nominiamo la sfilata di Prada: la collezione di Miuccia Prada e Ralph Simons è uno sprono al lavoro.
Non a caso gli outfit sottolineano un abbigliamento lavorativo contemporaneo, come la revisione della divisa da lavoro, giacche e cappotti dal taglio largo e il trench in pelle, caposaldo del guardaroba maschile.
Ma ciò che ha reso speciale questa sfilata è stato il coinvolgimento di dieci celebri attori, tra cui: Kyle Maclachlan, che ha aperto lo show, a seguire Thomas Brodie-Sangster, Asa Butterfield, Jaden Michael, Damson Idris, Tom Mercier, Louis Partridge, Ashton Sanders, Filippo Scotti e infine Jeff Goldblum.
Dior
A Parigi si è celebrata la sfilata di Dior con sobrietà ed eleganza, la collezione appartiene a Kim Jones, animata da colori neutri come il grigio, il nero e il blu che richiamano l’originaria Dior, come dimostra il tailoring, temperato dalla fluidità dei pantaloni, donando un tocco chic. Ciò che però non è passato inosservato e la collaborazione di Dior con Birkenstock.
“Volevo guardare all’archivio, alla purezza degli inizi della Maison, al suo impulso originale”, ha spiegato in un’intervista il direttore artistico Kim Jones.
Louis Vuitton
La sfilata di Louis Vuitton ha mostrato sulla passerella l’ultima collezione ideata da Virgil Abloh, alla quale il direttore creativo stava lavorando fino al giorno del suo decesso, 28 novembre scorso. Vengono presentati tutti gli elementi che hanno instaurato il rapporto tra il creatore e il marchio così da creare utenticitá.
A partire dalla scenografia ambientata in una casa da sogno di Louis, affiancata da un’orchestra di musicisti di etnie differenti. Le ali, gli aquiloni e giocattoli riportano ai tempi dell’infanzia in cui l’immaginazione non incontra mai la realtà ma è fatta soltanto di sogni da realizzare. L’elemento che predomina e lo stile di strada anni ’90, stampe tutte larghe, maglie jacquard, palette di colori accesi sul viola e verde acido.
Kenzo
Il debutto di Nigo, icona streetwear Made in Japan, alla Paris Fashion Week sottolinea un nuovo inizio. Per la sua prima sfilata da Kenzo ha scelto un ambiente d’eccezione: la Gallerie Vivienne, luogo noto al marchio in quanto Kenzo sfilò per la prima volta circa cinquant’anni fa.
La collezione è il mix perfetto tra tradizione e innovazione, iniziando dal bomber e ancora all’influenza americana che riecheggia nelle giacche e i tessuti da kimono delle forze d’occupazione americani in Giappone si ispirano a Kenzo.
La sfilata è diventata l’occasione di un incontro tra due mondi quello della mode della musica che come ribadisce il designer insieme raccontano la cultura contemporanea. Tra i presenti, c’erano Pharrell Williams, Tyler, The Creator, Kanye West e Pusha T, a celebrare il designer e amico Nigo.