Tecnologie futuristiche, cani Robot e giochi virtuali sono in Black Mirror 4 che ha, per la prima volta, sollevato dei dubbi nei fan della serie
Il 29 Dicembre 2017 Netflix ha rilasciato Black Mirror 4, gioiello di Charlie Brooker che ha fatto letteralmente innamorare milioni di fan grazia ad un futuro distopico nel quale la Tecnologia raggiunge livelli inimmaginabili e la Psiche umana è messa a dura prova da questa Era Digitale 2.0, nella quale anche la coscienza può essere digitalizzata e trasportata su un Computer per poterci semplicemente giocare.
Allora, cosa ha fatto storcere il naso di molti fan della serie? Probabilmente manca di sorpresa, di cattiveria. Il buonismo ha preso il sopravvento e Charlie probabilmente si è venduto a Netflix e, in un certo senso, alla cultura Pop odierna. Ma analizziamo insieme questi episodi.
Episodio Black Museum
In Black Museum, Rolo Haynes che lavora nelle Risorse Umane sfrutta la digitalizzazione della coscienza per infliggere a Clayton (sospetto criminale condannato a morte dallo stato per omicidio) il dolore della sedia elettrica in Eterno, tenendo rinchiuso il suo ologramma nel suo museo e ricevendo soldi dai turisti che volendo, possono attuare l’esecuzione ogni volta che vogliono. Liberatorio il finale dove la stessa terribile sorte toccherà anche allo stesso Rolo, a causa della vendetta della figlia di Clayton che libera il padre da quella disumana, eterna sofferenza. La perversione e la cattiveria si fondono in quel che può essere probabilmente tra gli episodi più crudeli di sempre.
LEGGI ANCHE
Netflix | Le Serie Tv che non puoi perderti!
La Cattiveria non manca di sicuro nemmeno nella prima puntata USS CALLISTER (evidente il richiamo a Star Wars) dove Robert Daily crea Infinity, un’azienda che produce giochi virtuali estremamente immersivi e amatissimi in tutto il mondo, ma egli risulta depresso a causa del socio in affari e dei dipendenti dell’azienda che lo oscurano e lo maltrattano.
Così, Daily, rubando e duplicando il DNA (attraverso lecca-lecca o rimanenze di cibo) del socio, del figlio e dei suoi dipendenti riesce a imprigionarli e condannarli in eterno nel suo gioco virtuale. Paradossalmente anche qui il finale riserva un amaro epilogo per il protagonista che rimane egli stesso condannato nel sistema Infinity grazie alla ribellione dei dipendenti.
Cosa accade in Hang The DJ
Vogliamo parlare di sorprese? Hang The DJ, definito come il San Junipero di quest’anno, è probabilmente la puntata più amata di questa stagione dai fan, pur distaccandosi molto per trama e ritmo. Durante tutto il corso della puntata si percepisce comunque un crescendo di angoscia affiancato da un climax di speranza tipico di Black Mirror e che solo Charlie Brooker riesce a trasmettere.
Molti, guardando la puntata avranno sicuramente pensato a tutte quelle applicazioni come Tinder o Meetic grazie alle quali è possibile ricercare l’amore della propria vita. Ma quanti avranno pensato addirittura di poterci vivere all’interno e di essere costretti a vivere con una persona completamente opposta alle nostre caratteristiche per anni?
Qui la cattiveria non raggiunge i livelli di Black Museum ma sicuramente la Psiche viene messa a durissima prova e nel finale accade ciò che nessuno avrebbe mai ipotizzato, si scopre che tutto ciò di cui ci siamo preoccupati e abbiamo inconsciamente analizzato non era altro che un Algoritmo, un semplice calcolo che attribuiva la possibilità, in questo caso del 98%, di essere compatibili l’uno per l’altra, proprio perché in quella realtà virtuale, una coppia di innamorati nonché protagonisti, scappano insieme 98 mila volte.
LEGGI ANCHE
Aperto il primo Netflix Hotel a Londra.
Perchè Black Mirror 4 è diverso dalle altre stagioni
Sicuramente questa stagione è diversa dalle altre, ma giudicarla in negativo solo perché ora qualche personaggio riesce ad avere buona sorte, allora vuol dire non leggere fino in fondo la chiave di lettura di Brooker. Se anche voi come molti pensate erroneamente che il colpevole di tutto questo male sia la Tecnologia, siete completamente fuori strada.
Lo stesso Brooker in un’intervista conferma che il problema non è la Tecnologia, l’oggetto di studio e’ la Psiche Umana, l’ambiguità dei comportamenti, messi sicuramente in risalto da una Tecnologia avanzatissima che fa comunque da sfondo e ha un ruolo fondamentale in questa tragica epoca distopica.