Baby Reindeer è la nuova serie Netflix approdata sul canale di streaming l’11 Aprile, è ispirata alla storia vera dell’ideatore Richard Gadd
Ogni mese su Netflix arrivano serie tv e film nuovi ad imbastire il catalogo. Ogni mese centinaia di titoli nuovi. Ma quanti attirano la nostra attenzione davvero?
L’11 Aprile la piattaforma ha lanciato Baby Reindeer che, grazie ad un passaparola incredibile, è divenuta la miniserie più vista e consigliata. Come mai?
Il prodotto non è nato dalla fantasia dell’autore, ma bensì è ispirato ad una storia vera. La sua, quella dell’attore e sceneggiatore scozzese Richard Gadd, anche ideatore e protagonista della serie. Lo ha raccontato lui stesso in diverse interviste e la sua storia che, proprio come la serie, ha dell’incredibile.
La trama della miniserie
La storia di Baby Reindeer è incentrata sulla strana e ambigua relazione del comico Donny Dunn (Richard Gadd) con una donna di nome Martha (interpretata da Jessica Gunning). La loro prima interazione è abbastanza innocente: mentre lavora come barista, Donny si mostra gentile con Martha, seduta al bancone. Capisce, infatti, che la donna è psicologamente provata. Ma una semplice buona azione scatena una vera e propria ossessione e Martha inizia a perseguitare in diversi modi Donny causando conseguenze disastrose.
La miniserie, lunga 7 episodi, in soli tre giorni ha accumulato 10,4 milioni di ore di visione a livello globale e attualmente si trova al quinto posto nella classifica delle serie in lingua inglese più viste su Netflix nella settimana dall’8 al 14 aprile. Stazione, inoltre, nelle Top 10 di oltre 90 Paesi e in Italia è al primo posto.
La vera storia di Richard Gadd
La storia di ‘Piccola Renna‘ è vera e la stessa miniserie ci tiene a puntualizzarlo con una scritta che appare all’inizio del primo episodio. La serie mette in scena la vera storia di Richard Gadd. Il comico ha infatti raccontato di essere stato perseguitato per quattro anni da una donna che lo chiamava proprio “baby reindeer“. All’inizio lui e i suoi amici non diedero peso alla cosa ma poi le cose hanno preso una brutta piega, proprio come succede nella serie. La stalker ha tormentato Gadd con ben 41.071 email, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 46 messaggi su Facebook e 106 pagine di lettere.
Gli ha anche inviato regali tra cui una renna giocattolo, sonniferi, un cappello di lana e dei boxer.
L’attore è stato intervistato da Tudum e ha aggiunto che nella serie ha voluto dipingere un quadro chiaro di cosa sia lo stalking. Non vuole che un comportamento del genere venga percepito come “glamour”.
“Lo stalking in televisione tende ad essere molto eccitante. È qualcuno in un vicolo buio. È qualcuno che è davvero sexy, che è molto normale, ma poi diventa strano un po’ alla volta”, ha detto Gadd. “Ma lo stalking è una malattia mentale. Volevo davvero mostrare gli strati dello stalking con una qualità umana che non avevo mai visto prima in televisione. È una storia di stalker ribaltata. Prende un cliché e lo capovolge”, ha concluso.