Quanti, tra quelli che stanno leggendo, sentono di ‘avere una certa età‘? A quanti, tra questi, mancano i ‘Bei Vecchi Tempi’ all’Università?
In questi giorni, nel mondo, si stanno tenendo gli esami di stato. I temutissimi Esami di Maturità.
Se stai leggendo e senti di ‘avere una certa età‘ NON potrai non ricordare le emozioni e l’ansia vissute in quei giorni.
Quando parliamo di ‘certa età‘ ci rivolgiamo a chi non si sente più giovanissimo. A chi dovrebbe già essere sistemato secondo la società e chi, se si guarda alle spalle, vede già una moltitudine di esperienze accumulate.
Se hai una certa età hai sicuramente più amori falliti che andati in porto. Avrai sicuramente molte più ambizioni di quando avevi 20 anni. Stai, letteralmente, compiendo una lotta contro il tempo per la tua realizzazione personale. Più facile a dirsi che a farsi.
Ecco, se hai quell’età, ci mettiamo la mano sul fuoco, starai rimpiangendo i bei vecchi tempi. Quelli che, mentre li vivevi, nemmeno ti rendevi conto che ti sarebbero mancati così tanto.
Gli esami dell’Università
Questo è il periodo in cui, solo qualche anno fa, stavi preparando gli esami all’università. Il periodo in cui tutti, nessuno escluso, anche la masardona del primo piano, andavano al mare e tu no. Aprivi Facebook ed era invasa da gambe fotografate in riva al mare. Aprivi Instagram e lasciamo perdere. E tu eri lì. A sudare. Nel migliore dei casi con un ventilatore puntato addosso, a pregare tutte le religioni per passare l’esame.
Esordivi sempre nello stesso modo: ‘Questo esame non lo accetto se mi da meno di 30‘!
Poi passavano i giorni, l’isteria aumentava, il sudore diventava incontrollabile. Il pensiero si modificava leggermente in ‘Vabbè, alla fine anche un 25 non sarebbe male.‘
Settimane dopo, dopo feste saltate e una vita sociale annientata, l’esclamazione diventava: ‘Ragà, io pure 18 lo prendo che non voglio più vedere questi libri!‘
Ad oggi, con la frenetica vita d’ufficio, con la stessa sensazione di inconcludenza, i pensieri maturati sono due: il primo, molto diffuso tra tutti coloro che sentono ormai di avercela l’età, è: ‘Ma chi me lo ha fatto fare?‘. Il secondo, diffuso ugualmente ma con le lacrime agli occhi, è: ‘Cosa darei per tornare indietro‘.
Sceglieresti di tornare indietro?
Ad oggi, che hai ben chiara come sarà la vita ‘dopo’, torneresti indietro? Certo l’ansia degli esami è dura da affrontare, ma la vuoi paragonare all’incertezza e all’ansia della vita quotidiana?
Vuoi mettere il periodo spensierato, felice, privo di impegni gravi che era quello universitario con gli impegni da grande che hai adesso? Noi, un piccolo tuffo nel passato lo faremmo. Tornare a bighellonare sul terrazzo con i nostri compagni di corso, decidere quale corso seguire e quale no come forma massima di ‘maturità’. Scegliere il tipo di laboratorio/stage da affrontare come primo approccio al mondo del lavoro. Sostenere gli esami con l’angoscia dell’esito. Come se quello potesse davvero influire o definire chi fossimo davvero.
E poi la libertà delle vacanze; quel senso di leggerezza che si prova quando gli esami sono finiti e ti aspettano solo mesi di relax e divertimento. Da quanto non provate una sensazione simile?
Forse, tornare indietro ci aiuterebbe a vedere le cose con più chiarezza. Ad apprezzare le esperienze del nostro passato. Forse, e diciamo forse, ci aiuterebbe a prendere decisioni differenti anche per il nostro futuro.