Il mondo della moda dice addio a Thierry Mugler, uno stilista visionario: riusciva a scolpire il corpo delle donne con gli abiti
E’ morto a 73 anni Thierry Mugler, uno stilista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda. Dalla creazione dei corsetti per Madonna ai vestiti di Sharon Stone, le sue creazioni puntavano sempre a scolpire il corpo delle donne. I suoi bustier hanno letteralmente “ridisegnato” storia e forme della moda, conquistando dive e popstar.
Mugler aveva lanciato il suo marchio nel 1973, e, per decenni, ha fatto sognare, portando sotto i riflettori modelli eccessivi, iconici, unici. Ricordiamo la donna insetto, le creazioni robotiche, l’iconica cowgirl del 1992 e le linee inusitate dei corsetti. L’obiettivo era unico e sempre centrato in pieno: trasformare il corpo umano in un’opera d’arte. Abbiamo raccolto 5 vestiti indimenticabili di Thierry Mugler.
Il corsetto di Mugler
Ciò che ha reso inconfondibile lo stile di Mugler è stato il lavoro sulle silhouette “a triangolo rovesciato”: spalle larghe, vita sottile, curve modellate da abiti futuristici. Il capo che meglio racchiudeva questa visione era il corsetto: i bustier diventano armature, armi di difesa e di seduzione. Le scioccanti sfilate di Mugler univano alta moda e citazioni BDSM: amava la pelle, il latex e i tessuti non convenzionali, capaci di fasciare e scolpire le sue creature.
Abiti che anticipano il futuro
Mugler conquistò prestigio nella moda degli anni Ottanta, plasmando lo stile audace e spregiudicato del decennio. Era l’epoca delle “power woman” con i blazer da uomo e le spalle larghe: tra le muse di Mugler si annoveravano Grace Jones, Joey Arias e Iman. Lo stilista lavorò a lungo anche insieme a David Bowie, disegnando perfino il suo abito del matrimonio.
Le donne di Mugler sono così raffigurate come esseri provenienti da un altro mondo: robot, aliene, dominatrici. Le sue sfilate hanno anticipato tendenze e accessori attualissimi. Ci sono ance i famosi abiti ispirati al mondo della natura e degli insetti, per esempio, o l’abito pneumatico che ricorda un ready-made di Marcel Duchamp: dalle gomme per l’auto al manubrio di una moto, tutto nelle mani di Mugler diventava una creazione d’alta moda.
Un esempio su tutti? Gli occhiali da sole ispirati alle formiche, fascianti e avvolgenti, sono ricomparsi nelle collezioni di Balenciaga e di innumerevoli altri brand.
Il vestito ispirato alla Venere
Nel 1995, per la collezione primavera/estate per The Venus Dress, creò un abito ispirato alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli. Il vestito è stato poi indossato da Cardi B per i Grammy Awards del 2019.
Quando nel 2010 ha vestito Zombie Boy
Nel 2010 Nicola Formichetti diventa direttore creativo della Maison. Sotto la sua direzione creativa in tempi il brand ha vestito anche la popstar Lady Gaga e Rick Genest aka Zombie Boy, dee-jay e modello canadese che è diventato un celebre modello e testimonial del brand.
La rinascita del Brand
Il marchio, dopo gli anni ’80 e ’90, perse il suo appeal internazionale. Oggi, disegnato da Casey Cadwallader, ha conosciuto una straordinaria rinascita con abiti che giocano su trasparenze e body. Ma a dare nuova vita al marchio sono state soprattutto ambassador d’eccezione: dopo Cardi B, Lady Gaga e Kim Kardashian.
Kim Kardashian si fece realizzare un abito che pareva “bagnato” di cristalli per il Met Gala del 2019, una creazione trompe-l’oeie entrata di diritto nella storia della moda. Tra le creazioni Mugler rese celebri dalla Kardashian ci sono anche gli abiti cut out, con tagli e intrecci “nudi” sul corpo, un caposaldo della Maison. L’elenco delle celebrità che vestono Mugler è lungo, da Dua Lipa a Miley Cyrus.