Andare al cinema con un mese d’anticipo, fare una fila interminabile ai botteghini, pagare un biglietto a peso d’oro ed infine stare ferma per 125 minuti in una sala con decine e decine di ragazzine urlanti è l’antefatto di Cinquanta sfumature di grigio. A mio avviso, la promessa erotica più insoddisfacente dell’anno. Sadomaso e trasgressione sono gli aggettivi che meno si avvicinano alla descrizione della pellicola.
Il film di Sam Taylor-Johnson è stato prodotto con l’intento di accontentare i milioni di fan del Best seller scritto da E. L. James, ma con scarsi risultati.
La protagonista è Anastasia Steel, interpretata sul grande schermo da Dakota Johnson, giovane ed intraprendete studentessa. Il tenebroso protagonista maschile, Mister Gray, riveste i panni di Jamie Dorman.
La differenza tra libro e film è percepibile già dalla scelta dei personaggi. Lui, descritto come un uomo bello senza eguali e affascinante fuori ogni misura, è stato affidato all’interpretazione di un attore bello quanto basta, inespressivo e talmente poco affascinante che tutte le battute che nel libro risultano essere adatte, sullo schermo appaiono completamente decontestualizzate.
Lei, più calzante nell’interpretazione, non appare però una studentessa con una fervida morale, ma piuttosto una ragazzina vogliosa e per nulla determinata.
Il corteggiamento iniziale, la scena d’amore tra i due protagonisti avvenuta al primo appuntamento e le smielate frasi dedicate tra i due, non rendono credibile l’intera storia. La battuta di Mister Grey, divenuta famosa in tutto il mondo e tradotta in ben 51 lingue differenti, :“Io non faccio l’amore. SCOPO FORTE!” conquista e fa sciogliere il cuore della giovane Anastasia durante le prime ore del loro appuntamento. Ora immaginiamo la stessa scena, nella realtà, tra due persone che si trovano per la prima volta insieme e capiremo che la storia sicuramente non sarebbe stata d’amore, ma di denunce culminate in un lungo processo di cura psichiatrica. A dispetto della pochissima presenza di eros, aggettivo non attribuibile alle scene di ‘sesso’ presenti nel film, possiamo sicuramente lodare la colonna sonora, con la cover di Crazy Love di Beyoncé e il singolo Love me like you do di Ellie Goulding, che innalza i livelli di pathos della pellicola, laddove ci sarebbero state altre scene piatte e melense.
Il materiale ironico che fornisce il film è davvero infinito, ma problema maggiore risulta essere la noia. Le scene sembrano ripetersi e somigliarsi tra loro, nonostante un impeccabile lavoro di fotografia. La pellicola non raggiunge mai il climax previsto, mantenendo i toni sempre monocordi. La lunga attesa del film, il trailer abilmente montato e la fama dei precedenti libri della James rendono ‘Cinquanta sfumature di grigio’ un caso di marketing sapientemente costruito, ma assolutamente non lo inquadrano nella categoria di film, e tantomeno in quella di film erotico. Da vedere sicuramente con le amiche, per evitare di essere derise senza pudore alcuno dal vostro compagno.
Giovanna Montano