Un crescendo di successi, quelli della giovane designer Elena Salmistraro. Un effervescente allure di estro e innovazione fanno della creativa una delle personalità piu influenti nell’attuale panorama del design. Osservazione, ricerca e la giusta ritmica con cui scandisce le sue giornate delineano il suo profilo di odierna progettista. Designer di formazione, Elena Salmistraro conferma ormai da tempo un’ineguagliabile cifra stilistica lavorando con aziende del calibro di Alessi e presentando le sue creazioni in mostre internazionali quali The new Italian Design.
La nostra redazione ha il piacere di ospitarla nel proprio salotto virtuale e rivolgerle qualche domanda…
– Vivi e lavori a Milano ma dove immagini te stessa tra circa 10 anni?
Senza alcun dubbio ancora a Milano, anche se mi piace pensare a New York. Sono nata e cresciuta a Milano, i suoi luoghi, i suoi rumori i suoi colori, mi riportano inconsciamente indietro nel tempo, sottolineando un profondo senso di appartenenza. Sogno sempre di andare via, appunto New York o chissà dove, ma alla fine mi ritrovo sempre nelle stessa città, nello stesso quartiere, in quelli che posso definire i “miei luoghi”.
– In “Primates” c’è un forte richiamo alla primordialità della vita, della materia, delle forme. Non a caso è la ceramica a plasmare il volto di questi esemplari. Come e perché nasce Primates, parlaci delle tue scelte a riguardo…
Primates, come gran parte dei miei progetti, sono nati per caso, stavo guardando uno dei tanti documentari che riempiono le mie giornate, quando sono stata colpita dai colori fantastici delle livree di questi animali e soprattutto dalle loro espressioni facciali; cosi ho provato a disegnarli con l’idea iniziale che potessero diventare dei bellissimi quadri, ma pian piano hanno conquistato la terza dimensione fino a diventare quello che sono oggi.
– Appartieni alla nuova generazione di creativi, social ed iper-connessa, il tuo profilo instagram anticipa idee e progetti. Parlaci del tuo rapporto con i social e come questi incidono sulla comunicazione di un tuo prodotto!
Ho un ottimo rapporto con i social, anche se non amo condividere la mia vita privata e cerco di utilizzarli esclusivamente per lavoro. È innegabile che oggi la strategia di comunicazione del progetto faccia parte del progetto stesso, molti miei colleghi delegano questo compito a professionisti esterni, io per il momento preferisco gestire autonomamente quest’aspetto, che considero di fondamentale importanza; basti pensare al numero di visualizzazioni che può avere una pagina facebook o un profilo instagram per rendersi conto della potenzialità e del valore di questi strumenti.
– La tua casa, il tuo habitat, qual è l’area di essa in cui passi gran parte del tempo e l’arredo a cui sei più affezionata?
Ultimamente l’area della casa dove preferisco passare più tempo è sicuramente il soggiorno, adoro distendermi sul divano per leggere un libro, fare delle ricerche su internet o guardare documentari e serie in tv. Per quel che riguarda l’arredo, escludendo i miei pezzi, direi un vaso di Alessandro Mendini decorato da 2501, un artista e amico, che ho acquistato ad un asta di beneficenza in triennale.
– The New italian Design è la nota mostra itinerante che ti presenta al mondo come nuovo talento italiano. Della precedente generazione di progettisti invece, chi reputi ancora fortemente attuale?
I nomi da fare sarebbero tanti, ognuno ha il suo modo di progettare e di porsi, ma credo di non fare un torto a nessuno dicendo che il lavoro di Luca Nichetto è forse quello che ogni volta riesce a stupirmi piacevolmente. Il lavoro presentato quest’anno al Fuori Salone per Salviati era stupendo.
– Passiamo invece al tuo studio, immaginiamo una fucina creativa! Raccontaci in sintesi la giornata tipo di Elena nel proprio ufficio creativo…
Premetto che non esiste una mia giornata tipo, ma esistono dei veri e propri punti fermi, come la sveglia alle 7.00, l’abbondante colazione e un veloce riepilogo di scadenze e appuntamenti, giusto per non dimenticare nulla. Il resto della giornata, solitamente e fortunatamente, scorre via velocemente e spesso senza pause, dettato da eventi e umori che difficilmente riesco controllare.
(Elena Salmistraro, clicca QUI )